Scienziati ed esperti temono che il rientro « incontrollato » di un razzo cinese nell’atmosfera terrestre possa causare una pioggia di detriti. Il Long March 5b, modulo centrale della nuova stazione spaziale di Pechino lanciato pochi giorni fa, orbita attorno alla Terra circa ogni 90 minuti, e questo non permette di calcolarne la traiettoria per l’ammaraggio in mare in un punto predeterminato. Nel peggiore dei casi, ha detto alla Dpa l’astrofisico Jonathan McDowell dell’Harvard & Smithsonian Center for Astrophysics di Cambridge negli Stati Uniti, sarebbe « come un piccolo incidente aereo, ma con abbastanza frammenti e detriti da provocare ingenti danni ». Com’è accaduto in Costa d’Avorio nel maggio 2020, appena sei giorni dopo il primo volo del Long March 5b, quando si schiantò lasciando cadere detriti che hanno danneggiato case e villaggi. È stato il vettore più grande a schiantarsi sulla Terra dai tempi del laboratorio spaziale statunitense Skylab nel 1979. Nonostante l’impossibilità di calcolarne la traiettoria per il rientro, l’esperto Andrew Jones, sul sito spacenews.com, ritiene probabile che il razzo « finisca in un luogo disabitato, come gli oceani, che coprono il 70% del pianeta ». Inoltre, « le probabilità che un individuo venga colpito da detriti spaziali sono estremamente basse, stimate a 1 su diversi trilioni », ha aggiunto. (La Repubblica)