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Iran: l’anglo-iraniana Nazanin Zaghari-Ratcliffe condannata ad un altro anno di reclusione

Un tribunale rivoluzionario iraniano ha condannato la britannica-iraniana Nazanin Zaghari-Ratcliffe ad un altro anno di reclusione e le ha vietato di lasciare il Paese per un anno. Lo riferisce il Guardian citando dichiarazioni dell’avvocato della donna, Hojjat Kermani, al sito Emtedad. »Nazanin Zaghari è stata condannata ad un anno di prigione e n non potrà lasciare il Paese per un anno, per l’accusa di propaganda contro la Repubblica islamica », ha comunicato il legale.  Zaghari-Ratcliffe, project manager dell’ente di beneficenza della Thomson Reuters Foundation, è stata arrestata in un aeroporto di Teheran nell’aprile 2016 e successivamente condannata con l’accusa di aver complottato per rovesciare il governo iraniano. È stata rilasciata dagli arresti domiciliari a marzo dopo aver scontato una condanna a cinque anni, ma è stata immediatamente convocata di nuovo in tribunale per le nuove accuse di propaganda. Il marito della donna, Richard Ratcliffe, ha detto alla Bbc che la decisione della corte è stata un brutto segno e « chiaramente una tattica negoziale » da parte delle autorità iraniane. La condanna di Zaghari-Ratcliffe arriva mentre a Vienna sono in corso i negoziati sull’accordo nucleare iraniano e nel pieno di una disputa tra Regno Unito e Iran su un debito di circa 400 milioni di sterline che ha Londra nei confronti di Teheran. Prima della rivoluzione islamica del 1979, il defunto Shah iraniano Mohammad Reza Pahlavi pagò la somma per i carri armati Chieftain che non furono mai consegnati. Mentre l’Iran ha negato qualsiasi connessione al pagamento, la famiglia di Zaghari-Ratcliffe e i loro sostenitori hanno collegato le due vicende. Il primo ministro britannico, Boris Johnson, ha definito « ingiusta » la nuova condanna ad un anno di prigione inflitta da un tribunale iraniano alla anglo-iraniana e ha chiesto a Teheran di consentire alla donna di tornare nel regno Unito. Anche il ministro degli Esteri Dominic Raab ha definito la condanna e il divieto di espatrio di un anno « del tutto disumani e ingiustificati ».  (RaiNews)

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