L’amministrazione Biden prevede di ripristinare oltre 200 milioni di dollari in aiuti alla Palestina

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L’amministrazione statunitense del presidente Joe Biden prevede di ripristinare almeno 235 milioni di dollari in aiuti ai Territori palestinesi, riavviando così gran parte dell’assistenza che era stata interrotta dal suo predecessore Donald Trump. Lo riferisce in un comunicato il dipartimento degli Stati Uniti, specificando che, in collaborazione con il Congresso, Washington ha in programma di “riavviare l’assistenza economica, allo sviluppo e umanitaria degli Stati Uniti per il popolo palestinese”. Il pacchetto include 75 milioni di dollari in assistenza economica e allo sviluppo in Cisgiordania e Gaza, 10 milioni per programmi di costruzione della pace attraverso l’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (Usaid) e 150 milioni in assistenza umanitaria convogliati tramite l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e il lavoro (Unrwa). Saranno inoltre riavviati i programmi di assistenza alla sicurezza, definiti “vitali”. Nel comunicato, Washington sottolinea che l’assistenza estera degli Stati Uniti per il popolo palestinese “serve importanti interessi e valori statunitensi, fornisce un sollievo fondamentale a coloro che ne hanno grande bisogno, supporta la comprensione israelo-palestinese, il coordinamento della sicurezza e la stabilità”.

L’assistenza economica, sottolinea ancora il testo, include il sostegno alla ripresa delle piccole e medie imprese dagli effetti del Covid-19; sostegno alle famiglie bisognose per accedere ai bisogni umani fondamentali, come cibo e acqua pulita; e assistenza alla società civile palestinese. Una parte di questo finanziamento sosterrà la rete degli ospedali di Gerusalemme Est, poiché continua a fornire cure necessarie e salvavita ai palestinesi. Questo finanziamento si aggiunge ai 15 milioni di dollari in assistenza umanitaria per affrontare la pandemia Covid-19 e l’insicurezza alimentare che gli Stati Uniti hanno annunciato a marzo. Gli Stati Uniti stanno inoltre riprendendo il sostegno ai servizi dell’Unrwa, inclusa l’istruzione per oltre 500 mila ragazzi e ragazze palestinesi, prosegue il testo, fornendo così speranza e stabilità nei cinque campi di operazione dell’Unrwa in Libano, Giordania, Siria e Cisgiordania e Striscia di Gaza. I finanziamenti all’Unrwa forniscono anche assistenza critica per il Covid-19, tra cui assistenza sanitaria, medicinali e forniture mediche, nonché assistenza in denaro e cibo alle famiglie gravemente colpite dalla pandemia.

Con questo pacchetto, l’amministrazione Biden ripristina gran parte dell’assistenza che era stata interrotta dal suo predecessore Donald Trump e secondo gli analisti rappresenta probabilmente la mossa più significativa da quando è entrato in carica lo scorso 20 gennaio nel mantenere la sua promessa di annullare alcune componenti dell’approccio del suo predecessore repubblicano, denunciato dai palestinesi come fortemente prevenuto a favore di Israele. La maggior parte dei finanziamenti ripristinati verrà convogliata all’Unwra mentre gli aiuti economici separati passeranno attraverso un Fondo di sostegno economico per i programmi in Cisgiordania e Gaza e il denaro per lo sviluppo tramite l’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale. L’amministrazione Trump aveva tagliato gli aiuti dopo che i leader palestinesi hanno contestato la decisione statunitense di spostare l’ambasciata Usa da Tel Aviv a Gerusalemme e di riconoscere quest’ultima come capitale di Israele. La decisione includeva la revoca dei fondi per l’Agenzia delle Nazioni Unite per il lavoro e il soccorso (Unwra), che fornisce aiuti e servizi di soccorso a circa 5,7 milioni di rifugiati palestinesi registrati in Cisgiordania, nella Striscia di Gaza e in tutto il Medio Oriente. (NovaNwes)