Il primo ministro designato del Libano, Saad Hariri, ha rifiutato oggi durante un incontro la squadra di governo proposta dal presidente della Repubblica, Michel Aoun, perché tale da garantire al blocco politico del presidente il diritto di veto de facto sull’esecutivo. Hariri lo ha annunciato dopo l’incontro “cruciale” di oggi con il capo dello Stato, secondo quanto riferisce l’emittente “Elnashra”. “Il presidente Aoun mi ha mandato ieri una squadra di governo comprendente una distribuzione confessionale dei ministeri”, ha detto Hariri, sottolineando che l’elenco “comprende il terzo di blocco per il suo gruppo politico”, ovvero la Corrente patriottica libera. Il cosiddetto “terzo di blocco” secondo la Costituzione libanese consente un diritto di veto di fatto sulle decisioni del governo, in quanto le dimissioni di un terzo più uno dei ministri comportano le dimissioni dell’intero governo. “La lista che mi ha inviato il presidente Aoun non è accettabile”, ha proseguito Hariri. “Il mio obiettivo è lavorare per evitare il collasso del Libano”, ha aggiunto Hariri, aggiungendo di aver ricordato al capo dello Stato che la lista che lui stesso ha presentato è nelle sue mani “da più di 100 giorni”.
Il Libano, attraversato da una grave crisi socio-economica e valutaria, non ha un governo nel pieno delle sue funzioni da più di sette mesi. L’esecutivo del premier uscente Hassan Diab si è infatti dimesso in toto dopo la devastante esplosione del porto di Beirut del 4 agosto 2020. Il primo premier designato da Aoun, Mustafa Adib, non è riuscito a formare un esecutivo, e per ora nemmeno Hariri, incaricato il 22 ottobre 2020, ha avuto successo. Il capo dello Stato e il premier incaricato si rivolgono da mesi accuse incrociate sulla mancata formazione del governo: in particolare, secondo Hariri, il presidente della Repubblica insisterebbe per ottenere il “terzo di blocco” e per una ripartizione su base confessionale dei ministeri, contro la squadra tecnica da lui proposta. (Nova)