(Roma 27 novembre 2020). L’emiro del Qatar, lo sceicco Tamim bin Hamad al-Thani e il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, si sono incontrati nella cornice del sesto round dell’Alto comitato strategico. Il meeting ha portato alla firma di 10 nuovi accordi in diversi ambiti, economico in primis.
Secondo fonti della presidenza turca, nel corso del meeting svoltosi ad Ankara il 26 novembre, le due parti hanno dapprima discusso dei legami bilaterali che legano il Qatar e la Turchia e delle modalità per rafforzare ulteriormente il partenariato strategico già stabilito nel corso degli ultimi anni. Inoltre, sono stati presi in esame i recenti sviluppi relativi a dossier regionali e internazionali di mutuo interesse, tra cui la crisi libica e siriana, e gli strumenti da mettere in atto per far fronte alla pandemia di coronavirus. Stando a quanto riportato, sono stati 10 i nuovi accordi e memorandum di intesa siglati durante l’incontro, riguardanti perlopiù i settori militare, economico, industriale, oltre che il commercio internazionale, la gestione delle risorse idriche ed energetiche, l’istituzione di zone franche e la formazione diplomatica dei due Paesi.
In particolare, Doha e Ankara hanno deciso di stabilire una zona di libero scambio e una commissione commerciale congiunta, con l’obiettivo di favorire ulteriormente i legami commerciali tra le due parti, sebbene questi abbiano già ricevuto un notevole impulso nel corso degli ultimi cinque anni. A detta dall’ambasciatore turco in Qatar, Mustafa Göksu, nel 2019 il volume totale degli scambi tra Turchia e Qatar ha raggiunto i 2.24 miliardi di dollari. Secondo i dati dell’ambasciata turca a Doha, il volume degli scambi tra i due Paesi è aumentato del 6%, raggiungendo quota 1,6 miliardi di dollari finora. Ciò testimonia come il partenariato strategico tra le due parti si sia costantemente rafforzato, assumendo una notevole importanza per un Paese come la Turchia che deve far fronte a crescenti problematiche economiche.
In base a uno dei memorandum d’intesa conclusi il 26 novembre, il Qatar acquisterà al 100% uno dei più grandi centri commerciali di Istanbul, Istinye Park, mentre si prevede che la Qatar Ports Company acquisterà quote della società che gestisce il porto “Middle East” ad Adalia, sul Mediterraneo. Inoltre, in cima alla lista dei nuovi accordi vi è la vendita del 10% delle azioni della borsa turca, Borsa Istanbul, alla Qatar Investment Authority, un fondo sovrano di Doha. L’accordo è stato firmato da Zafer Sönmez, CEO del Turkey Wealth Fund (TWF), e Mansoor bin Ebrahim Al-Mahmoud, CEO della Qatar Investment Authority (QIA). La TWF è l’azionista di maggioranza dell’unica borsa valori del Paese. Dopo la vendita, il fondo continuerà a detenere l’80,6% delle azioni di Borsa Istanbul.
Il Comitato strategico congiunto superiore tra Qatar e Turchia è stato istituito nel 2014. La prima sessione è stata ospitata da Doha nel dicembre dell’anno successivo e dal 2015 si sono tenuti 5 round, l’ultimo dei quali risale al 25 novembre 2019. Sin dalla sua creazione, il Comitato strategico ha favorito il raggiungimento di più di 50 accordi. Tale cooperazione ha portato, l’8 ottobre, all’invio di QTS 91 Al-Doha, la prima delle due navi da addestramento per cadetti, diretta alle forze navali qatariote. Non da ultimo, sono circa 550 le società turche operano nel Paese del Golfo, mentre gli investimenti del Qatar in Turchia hanno raggiunto i 22 miliardi di dollari. Al contempo, la Turchia sta guadagnando popolarità tra la popolazione qatariota come destinazione turistica, considerato che il numero di visitatori del Golfo è passato da 30.000 nel 2016 a 110.000 nel 2019.
Secondo Muhittin Ataman, professore di Relazioni Internazionali all’Università di Ankara, la Turchia e il Qatar tendono ad essere isolati dai Paesi vicini, che non apprezzano le loro decisioni in materia di politica estera. “Egitto, Israele e gli Stati del Golfo, guidati dall’Arabia Saudita, cercano di isolare la Turchia e il Qatar nella regione e questo fatto spinge i due Paesi a rafforzare i loro legami e ad approfondire la loro alleanza”.
In passato il Qatar è stato definito uno “Stato della Turchia”. Tuttavia, secondo un ex diplomatico in condizioni di anonimato, l’asse Doha-Ankara non è ben visto dalla popolazione qatariota, la quale considera il proprio governo vittima di estorsione e sfruttamento. La Turchia farebbe credere al proprio alleato di poter svolgere un ruolo equo nello scacchiere internazionale e nelle diverse questioni regionali, ma, in realtà, il Qatar fornisce semplicemente denaro e resta in attesa del completamento delle missioni da parte dell’esercito turco.
Piera Laurenza. (Sicurezza Internazionale)