Parigi-terrorismo: la confessione del sospetto arrestato dalle forze di sicurezza

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Il sospetto arrestato dopo l’attacco all’arma bianca avvenuto oggi a Parigi e considerato come il principale responsabile dell’attentato si sarebbe dichiarato colpevole. Lo riferisce l’emittente televisiva «BFMTV». L’uomo, che al momento dell’arresto non aveva documenti con sé, ha dichiarato agli inquirenti di avere 18 anni e di essere nato in Pakistan. L’attacco è avvenuto nei pressi dell’ex sede del settimanale satirico Charlie Hebdo, colpito da un attentato nel 2015. Secondo una fonte citata dall’emittente radiofonica «France Info », l’uomo era già nota alle forze dell’ordine francesi. A giugno era stato trovato in possesso di un’arma non denunciata, ma non è mai stato in carcere e non ha mai dato segni di radicalizzazione. Il sospetto è stato fermato dopo l’attacco sulla piazza della Bastiglia, davanti all’Opéra, con i vestiti sporchi di sangue, che sarà analizzato e paragonato a quello delle vittime. «France Info» scrive inoltre sul suo sito che l’uomo vivrebbe regolarmente in Francia. Sono state affidate alla procura antiterrorismo le indagini sull’attacco. L’inchiesta è stata aperta per «tentato omicidio in relazione con attività terroristica» e associazione «terroristica criminale», ha fatto sapere la procura. Nell’attacco sono rimasti feriti in modo grave un uomo e una donna dipendenti della società di produzione «Premières lignes». Lo riferisce il quotidiano «Le Figaro» sul suo sito, spiegando che le due persone sono state aggredite con una mezzaluna. «Due dei nostri collaboratori – un uomo e una donna – sono stati feriti da un uomo nella strada davanti agli ex locali di Charlie Hebdo», ha detto Eric Lucet, presentatrice della trasmissione «Cash Investigations», trasmissione prodotta da Premières Lignes. Una mannaia è stata ritrovata all’entrata di una stazione della metropolitana di Parigi situata non lontana dal luogo dove è avvenuto l’attacco. Uno dei due collaboratori della società di produzione Premières Lignes rimasti feriti nell’attacco è «un uomo che si occupa della post-produzione» dei documentari, mentre la seconda persona ferita è «una donna che si occupa della programmazione delle sale di montaggio». Lo ha detto ai microfoni dell’emittente radiofonica francese «BFMTV» Luc Hermann, uno dei responsabili della società Premières Lignes.