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Decolla il primo volo Israele-Emirati. UAE decreta la fine al boicottaggio con Tel Aviv

(Roma 29 agosto 2020). Ci saranno esponenti del governo americano e israeliano a bordo del primo volo commerciale che collegherà Tel Aviv ad Abu Dhabi, incluso il genero di Trump, Kushner.  Il presidente degli Eau ha emesso un decreto sull’abolizione del boicottaggio economico di Israele a seguito della firma dell’accordo.

« Benvenuti a bordo del volo 971 diretto da Tel Aviv ad Abu Dhabi »: lo storico annuncio verrà pronunciato dal pilota della compagnia israeliana El Al che opererà lunedì 31 agosto il primo volo commerciale diretto tra Israele ed Emirati Arabi Uniti. Il volo, non acquistabile per ora dal grande pubblico, trasporterà la delegazione israelo, americana diretta nella capitale emiratina per avviare le trattative bilaterali in vista della firma dell’accordo di pace tra i due Paesi, che, secondo fonti diplomatiche non ancora confermate, potrebbe avvenire già a metà settembre a Washington.

Sul volo El Al vi sarà anche una delegazione americana composta dal mallevadore dell’accordo, Jared Kushner, consigliere e genero del Presidente Trump, Robert O’Brien, il Consigliere per la Sicurezza americana della Casa Bianca e Avi Berkowitz, l’inviato di Trump per il Medioriente. La delegazione israeliana sarà guidata da Meir Ben Shabbat, l’omologo di O’Brien e dai Direttori del Ministero degli Esteri e della Difesa. Vi prenderanno parte anche esperti nei settori dell’aviazione civile, energia, spazio, salute e finanza. In parallelo, Wam, l’agenzia stampa di stato, ha annunciato che lo Sceicco Khalifa bin Zayed Al Nahyan, il reggente emiratino di fatto, ha dichiarato « la fine formale del boicottaggio verso Israele », autorizzando quindi i rapporti con firme e istituzioni israeliane per « stimolare la crescita economica e promuovere l’innovazione tecnologica ».

In realtà, la cooperazione economica tra Israele e Eau andava avanti da anni sottobanco, ma con l’annuncio dell’accordo il 13 agosto, sempre più compagnie già attive sono uscite allo scoperto. Solo a pochi giorni dall’annuncio, hanno pubblicizzato nuovi contratti diverse aziende, tra cui l’Apex emiratina e TeraGroup israeliana per lo sviluppo della ricerca scientifica sul Covid, la Pluristem Therapeutics di Haifa e la Abu Dhabi Stem Cells per la ricerca sulle cellule staminali e l’israeliana Bo&Bo ltd che ha annunciato il proprio ingresso nel mercato emiratino con la sua tecnologia di tele-riabilitazione. Le stime indicano investimenti emiratini nello Stato ebraico per 350 milioni di dollari solo in questa prima fase di disgelo. La crescita improvvisa del volume degli scambi ha anche portato a un incremento dello studio della lingua ebraica nel Paese del Golfo, facendo ora emergere alla luce del sole il programma « Wcje Gulf Ulpan », avviato già a giugno, per l’insegnamento dell’ebraico su una piattaforma online da parte di insegnati israeliani certificati.

Uno dei segni dell’apertura si era intravisto già il 19 maggio, quando all’Aeroporto Ben Gurion era atterrato il primo volo cargo con il logo di Etihad Airways, la compagnia di bandiera emiratina, che trasportava aiuti umanitari per i palestinesi, rifiutati in seguito dall’Autorità Nazionale Palestinese in protesta al gesto di normalizzazione verso lo Stato ebraico.

Il volo 971 di lunedì e quello di ritorno 972, previsto per il giorno seguente, indicano i prefissi telefonici rispettivamente di EAU e Israele. La pagina Twitter in arabo del Ministero degli Esteri israeliano ha condiviso il cartellone dei voli dell’Aeroporto Ben Gurion in cui è elencato lo storico volo, suscitando interesse non solo tra gli emiratini: Jinan scrive « Inshallah un giorno anche con l’Iraq »; Ahmed chiede se potrà partire da Abu Dhabi con la cittadinanza saudita.

Non è ancora chiaro quale sarà la rotta del volo: a metà agosto il premier Netanyahu, annunciando l’imminente apertura della nuova tratta aerea, aveva parlato di un volo della durata di tre ore, sorvolando i cieli sauditi. Al momento non è stato reso noto se sia arrivato il consenso di Riyad, che l’amministrazione USA continua a insinuare potrebbe presto aggregarsi all’apertura di Abu Dhabi verso Israele.

L’Arabia Saudita, pur non avendo condannato l’accordo, non si è ancora esposta pubblicamente in merito, rilasciando finora un’unica dichiarazione da parte del ministro degli esteri Faisal bin Farhan, secondo cui la normalizzazione con Israele va conseguita di pari passo con una risoluzione del conflitto israelo-palestinese. Va ricordato che Riyad già in passato ha concesso a voli israeliani di sorvolare il proprio spazio aereo, nella rotta Tel Aviv-Nuova Delhi. Se l’ok saudita non dovesse arrivare, fonti diplomatiche riferiscono che il volo dovrebbe sorvolare l’Iraq, e si tratterebbe in ogni caso di un precedente storico.

(Sharon Nizza – La Repubblica).  (L’articolo)

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