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Esplosione Beirut, tutte le ombre: corruzione, ipotesi attentato, Israele e i bunker dell’Hezbollah

(Roma 5 agosto 2020). Cosa sappiamo e cosa non torna nel disastro provocato dal nitrato di ammonio

Su quanto è avvenuto a Beirut proliferano le teorie. Per adesso sono poche le prove, mentre è profonda la sfiducia nelle istituzioni. Queste alcune delle tesi.

Numero 1. Colpa della negligenza, dell’incuria, della corruzione. Il nitrato di ammonio è da troppo tempo dentro l’hangar 12, le fiamme partono per motivi accidentali durante dei lavori di manutenzione (girano le foto dei presunti saldatori), innescano prima dei fuochi d’artificio — anche questi ospitati in un capannone — e poi il resto. Al momento è la versione ufficiale più accreditata.

Numero 2. Qualcuno ha provocato l’esplosione, un attentato dunque. Da parte di cellule terroristiche o di servizi segreti. Sono stati citati sciiti, altri gruppi, israeliani. Donald Trump ha parlato di «attacco», il portavoce del Pentagono ha ribadito che «non c’è ancora nulla di definitivo» e non ha escluso l’incidente.

Numero 3. Israele voleva distruggere uno dei bunker segreti dell’Hezbollah, ma non sapeva dell’esistenza del nitrato o forse ha sottovalutato gli effetti. Potrebbe averlo fatto usando un missile oppure con l’aiuto di complici.

Numero 4. Nell’edificio, oltre al nitrato scaricato anni fa dalla nave, c’erano altri ordigni. Una presenza tollerata e non dichiarata da parte delle autorità. Oppure nota solo ad alcuni. Di chi erano queste armi supplementari? Di nuovo sono chiamati in causa i miliziani filo-iraniani. Oppure poteva trattarsi di «merce» legata a traffici clandestini.

Numero 5. Gli esperti che hanno analizzato i video non hanno pareri uniformi: c’è chi ritiene che colore del fumo/fiamme sia compatibile con quello del nitrato, altri «vedono» i segni di materiale militare.

Numero 6. La tragedia avrà conseguenze politiche. Ieri il presidente francese Macron, con un’invasione di campo e dopo aver visitato le macerie, ha auspicato riforme profonde. Tanti poi guardano all’Hezbollah libanese che dispone nella capitale di strutture militari mimetizzate e coperte. L’immane tragedia sarà usata dai suoi avversari per invocare uno spostamento altrove dei suoi dispositivi? È bene essere cauti, alcuni di questi scenari sono rilanciati in base a convenienze e convinzioni politiche, non è netto nell’immediato il fine di un eventuale atto doloso, ci sono speculazioni che potrebbero diventare «fatti» grazie alle indagini oppure perché lo si vuole credere.

(Guido Olimpio – Corriere Della Sera). (L’articolo)

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