(Roma-25 luglio 2020). L’unico che finora sembra non essersi accorto di niente è il gatto, un randagio grigio di nome Gli che da anni abita nel complesso di Hagia Sofia. Divenne famoso perchè, nel 2009, Obama lo filmò proprio mentre visitava il museo di Santa Sofia. Gli anche oggi è stato fotografato che dormiva beato sulla moquette verde che era appena stata messa nella ex basilica bizantina, fino a oggi museo per trasformarla in moschea.
Dopo la affollatissima preghiera di riconversione del museo a moschea il presidente turco Erdogan, accompagnato dalla moglie velata, si è fatto una photo opportunity proprio davanti ai mosaici bizantini che sono stati oscurati. Inizialmente avevano pensato di rendere invisibili gli enormi mosaici utilizzando una tecnica laser poi le autorità hanno optato per delle enormi vele di tessuto bianco che, attraverso un binario aereo si vanno a sovrapporre fino a nascondere agli occhi dei fedeli islamici l’iconografia cristiana. La fotoricordo di Erdogan e della moglie è stata fatta subito dopo la cerimonia seguita da decine e decine di migliaia di persone assiepate fuori da Santa Sofia.
La mossa di trasformare in moschea Santa Sofia non finisce di creare scompiglio nel mondo cristiano. Un comunicato congiunto tra l’arcivescovo della chiesa ortodossa australiana e il presidente della conferenza episcopale australiana ha nuovamente messo in luce le conseguenze negative che porterà questo atto unilaterale. «La nostra paura è che questo aggraverà le tensioni tra cristiani e musulmani in un tempo dove avremmo, invece, avuto bisogno di dialogo e di gesti distensivi».
Il Vaticano ha scelto di non commentare. Persino l’Osservatore Romano ha optato di ignorare l’evento tanto che sull’edizione di oggi non apparirà nemmeno un piccolo richiamo.
In compenso il movimento spontaneo delle proteste internazionali non si ferma. A cominciare dalla reazione indignata del Nobel Pamuk e dell’arcivescovo Elpidophoros che ha incontrato il presidente Trump e Mike Pence alla Casa Bianca per esprimergli l’angustia e la preoccupazione della intera Chiesa Greca ortodossa. Al centro del colloquio la grande questione della libertà religiosa. (Franca Giansoldati – Il Mattino). (L’articolo)