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Libano: l’allarme dell’ONU, «situazione quasi fuori controllo»

La situazione in Libano, paese afflitto dalla peggiore crisi economica della sua storia, «sta rapidamente sfuggendo al controllo». E’ l’avvertimento lanciato dall’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Michelle Bachelet. Alcuni dei libanesi più vulnerabili «rischiano la fame a causa di questa crisi», ha dichiarata in una nota, aggiungendo: «Dobbiamo agire immediatamente prima che sia troppo tardi».

Bachelet ha fatto appello al governo e ai partiti affinché attuino «riforme urgenti » e soddisfino «i bisogni fondamentali della popolazione come cibo, elettricità, salute e istruzione».

Il Libano sta vivendo la peggiore crisi economica della sua storia, aggravata dalla pandemia e da un delicato contesto politico, connotato tra le altre cose dalle tensioni tra i filo-iraniani Hezbollah e gli Stati Uniti. Negli ultimi mesi, decine di migliaia di libanesi sono stati licenziati o hanno subito tagli ai salari. La valuta nazionale è in caduta libera, così come il potere d’acquisto. I risparmiatori non hanno libero accesso ai loro soldi, le banche hanno imposto restrizioni draconiane ai prelievi e ai trasferimenti all’estero. Gli stessi leader libanesi sono accusati di trarre profitto da un sistema corrotto.

Tra i più vulnerabili ci sono circa 1,7 milioni di rifugiati, per lo più siriani, e 250.000 lavoratori migranti, che hanno perso il lavoro e sono senzatetto, ha affermato Bachelet. «È importante in questi tempi difficili rivalutare il modo in cui trattiamo i migranti», ha affermato. (Agenzie/Media)

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