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Siria : Isis perde un altro pezzo da 90, Mutaz Al-Jabouri

(Roma-27 maggio 2020). Isis perde un altro leader di primo piano: Mutaz al-Jabouri (alias Hajji Taysir). L’uomo, a capo dello Stato Islamico in Iraq e responsabile delle operazioni terroristiche all’estero, è stato ucciso in un raid di Inherent Resolve a Deir Ezzor

Isis perde un altro alto comandante in Siria. Si chiamava Mutaz al-Jabouri (alias Hajji Taysir) ed era il governatore dello Stato Islamico dell’Iraq. E’ morto insieme ad altri due miliziani in un raid di Inherent Resolve a Deir Ezzor. Sulla testa del jihadista pendeva una taglia di 5 milioni di dollari, offerta dal dipartimento di Stato Usa. Nella descrizione si legge che era uno dei più importanti leader Daesh e che nel 2017 era uno dei vice emiri per le “manifatture”. Guidava il dipartimento ricerca sulle armi chimiche e biologiche dei terroristi. Il suo ultimo incarico, secondo le forze anti-terrorismo irachene (CTS) era assistente del capo degli Affari di stato IS e responsabile del coordinamento e della pianificazione di operazioni terroristiche all’estero. I suoi movimenti continui tra Iraq e Siria sono stati monitorati per un certo periodo. Poi, appena si è aperta una finestra d’opportunità, è stato eliminato.

Jabouri potrebbe essere stato tradito da Abdul Nassir Qardash, che le SDF siriane hanno consegnato alle ISF recentemente. Per non essere rilevato, infatti, non usava mezzi di comunicazione elettronici

L’intelligence irachena ritiene anche che Jabouri avesse più di un passaporto e che si spostasse tra Iraq e Siria grazie a documenti falsi. Inoltre, sembra che il leader Isis non usasse mezzi di comunicazione elettronici, in quanto temeva di essere intercettato e localizzato dai nemici. Peraltro, solo pochi giorni fa le ISF hanno preso in consegna dalle SDF un altro leader dello Stato Islamico: Abdul Nassir Qardash. L’uomo, il cui vero nome è Taha Abdul Rahim Abdullah Bakr al-Ghassani, all’inizio era stato scambiato per il nuovo califfo Daesh: Abu Ibrahim al Hashemi al Quraishi. In realtà poi si è scoperto che era un comandante di alto livello turkmeno, proveniente da Tal Afar, ma non il numero uno. La cattura di Jabouri potrebbe quindi essere legata alle informazioni fornite durante gli interrogatori da quest’ultimo, anche se non ci sono conferme ufficiali.

(Francesco Bussoletti – Difesa e Sicurezza)

(L’articolo)

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