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Libano : avvocati accusano l’intelligence militare di tortura contro manifestanti

Un’associazione di avvocati libanesi che opera in difesa dei diritti dei detenuti ha accusato l’intelligence dell’esercito di tortura nei confronti di manifestanti. Secondo l’associazione, sei dimostranti – incluso un minore – sarebbero stati infatti rilasciati dalle forze di sicurezza a Saïda, nel sud del Libano, dopo essere stati sottoposti a elettroshock e pestaggi. Almeno una persona risulterebbe ancora trattenuta dall’intelligence militare a Saïda. Negli scorsi giorni, sono riprese le manifestazioni popolari in varie località del paese dei cedri. Queste dovute in larga misura dalla crisi economica che interessa il Libano, esasperata dalle misure attuate contro il coronavirus e dal vertiginoso deprezzamento della moneta nazionale sul dollaro. Il tasso di cambio tra lira libanese e dollaro statunitense sul mercato nero è quasi triplicato il 27 aprile, toccando le 4.200-4.400 lire per un biglietto verde dopo tre giorni di chiusura degli uffici in sciopero da giovedì. Ricordalo a Tripoli, nel nord del paese, il 28 aprile un giovane è morto a causa delle ferite riportate durante le manifestazioni che hanno visto scontri tra l’esercito libanese e i dimostranti. (Fonti locali/media)

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