Vertice UE (segue) : Giuseppe Conte dà 10 giorni all’UE per risposta forte e adeguata alla crisi

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Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al termine del Consiglio Ue in videoconferenza, avrebbe dato «10 giorni all’Europa per battere un colpo e trovare una soluzione adeguata alla grave emergenza che tutti i Paesi stanno vivendo». E’ quanto si apprende da fonti di palazzo Chigi. I lavori si sono conclusi con il governo italiano che ha affidato ai cinque presidenti il compito di tornare con una proposta, appunto, in 10 giorni, d’accordo con il premier spagnolo Pedro Sanchez. Conte ha ringraziato per il lavoro fatto ma non accetta «il draft preparato, nonostante gli sherpa italiani avessero ottenuto quasi tutto, compresa l’eliminazione di qualsiasi riferimento al Mes». Il presidente del Consiglio ha chiarito, sempre stando a quanto si apprende, che «nessuno pensa a una mutualizzazione del debito pubblico. Ciascun Paese risponde per il proprio debito pubblico e continuerà a risponderne. L’Italia ha le carte in regola con la finanza pubblica: il 2019 è stato chiuso con un rapporto deficit/Pil di 1,6 anziché 2,2 come programmato».

Il capo dell’esecutivo, inoltre, avrebbe insistito sulla necessità di reagire con «strumenti finanziari innovativi e realmente adeguati a una guerra» che va combattuta «insieme per vincerla quanto più rapidamente possibile». Per il premier, «una risposta forte ed adeguata la dobbiamo ai nostri cittadini e in definitiva alla stessa Europa. Che diremo ai nostri cittadini se l’Europa non si dimostrasse capace di una reazione unitaria, forte e coesa di fronte a uno shock imprevedibile e simmetrico di questa portata epocale ? Come si può pensare che siano adeguati a questo shock simmetrico di così devastante impatto strumenti elaborati in passato, che sono stati costruiti per intervenire in caso di shock asimmetrici con riguardo a tensioni finanziarie riguardanti singoli Paesi ?». Ma il presidente del Consiglio avrebbe anche avvertito: «Se qualcuno dovesse pensare a meccanismi di protezione personalizzati elaborati in passato allora voglio dirlo chiaro: non disturbatevi, ve li potete tenere, perché l’Italia non ne ha bisogno. Le conseguenze del dopo Covid-19 vanno affrontate non nei prossimi mesi ma domani mattina». I lavori del Consiglio Ue si sarebbero conclusi con importanti aperture da parte del presidente della Repubblica francese Macron, ma anche di Portogallo, Grecia, Irlanda e Lussemburgo. (Agenzie)