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Egitto : Patrick Zaki, «voglio riavere i miei libri e la libertà di usare il bagno»

«Sto bene, per quanto si possa stare bene in prigione. Vorrei solo che tutto questo finisse e vorrei tornare ai miei studi. Fino ad allora, voglio riavere i miei libri e la libertà di usare il bagno». Sono queste le parole che ci arrivano da Patrick George Zaki direttamente dalla prigione pubblica di Mansura, in Egitto, dove lo studente egiziano dell’Università di Bologna arrestato al Cairo il 7 febbraio è stato trasferito una settimana fa e dove inizialmente gli era stato impedito di incontrare i suoi avvocati e la sua famiglia.  

Dopo che la Procura ha approvato la richiesta di una visita eccezionale, ieri i genitori di Patrick hanno potuto visitarlo: hanno detto che sembrava stesse bene, nonostante gli sia permesso di usare il bagno solo una volta al giorno. Soprattutto, Patrick è preoccupato per il prolungarsi della sua detenzione e ha espresso il desiderio di un rapido rilascio per poter riprendere a studiare, visto che il master «Gemma» dell’Università di Bologna, a cui è iscritto, è già iniziato da due settimane.

La prigione di Mansura gli ha inoltre impedito di tenere i libri che aveva prima di essere trasferito dalla stazione di polizia di Talkha, e così Patrick non sta riuscendo a recuperare il materiale che sta perdendo. «Reiteriamo le nostre principali richieste: l’immediato rilascio di Patrick e la caduta di tutte le accuse contro di lui, in modo che possa tornare all’università per portare a termine il suo master- scrivono i suoi compagni di corso nella pagina Facebook della campagna Patrick libero- Fino al rilascio di Patrick, chiediamo che la prigione di Mansura rispetti il regolamento carcerario, permettendo a Patrick di leggere e studiare e concedendogli tutte le ore di attività fisica consentite, ossia un’ora al mattino e una alla sera». (Rai News)

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