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Iran : chiusi i seggi per le elezioni del Parlamento

Si sono concluse alle 21.30 italiane, la mezzanotte a Teheran, le operazioni di voto per il rinnovo del Parlamento iraniano, dopo che il Comitato elettorale aveva annunciato un’ulteriore estensione delle operazioni. Ufficialmente l’estensione dell’apertura dei seggi è stata motivata con le file di elettori che dovevano ancora votare. Circa 58 milioni di cittadini sono stati chiamati a eleggere il nuovo Majlis, il Parlamento della Repubblica islamica. Nella capitale Teheran, in cui risiede un quinto degli 83 milioni di iraniani, dietro il traffico incessante e la confusione delle sue strade si nasconde una crescente disaffezione verso la politica, incapace agli occhi della gente di affrontare i reali problemi del Paese.  Si eleggono i 290 deputati del Parlamento e i sette membri dell’Assemblea degli Esperti. Tra i primi esponenti della Repubblica islamica a votare l’ayatollah Ali Khamenei, la Guida Suprema, che ha rilasciato alcune dichiarazioni ai giornalisti presenti al seggio numero 110 di Teheran. L’ayatollah ha fatto un nuovo appello al voto, sottolineando che «chi ha a cuore l’interesse nazionale deve partecipare alle elezioni» e  ribadendo che «votare è un dovere religioso». I risultati nelle province più piccole dovrebbero essere disponibili sabato, mentre per le grandi città potrebbero essere necessarie almeno 72 ore. La Repubblica islamica attraversa una delle fasi più difficili dalla rivoluzione del 1979. L’economia è in caduta libera, le tensioni con gli Stati Uniti sono ai massimi storici, l’accordo sul nucleare (Jcpoa), sul quale la presidenza Rohani aveva puntato tutte le sue fiches, vive una lenta e inesorabile agonia. L’isolamento economico dovuto alle rinnovate sanzioni americane, l’inflazione, la svalutazione della moneta, la disoccupazione, la mancanza di medicinali, sono solo alcuni dei problemi con cui hanno a che fare quotidianamente gli iraniani, tra cui molti non vedono più differenza tra i due grandi schieramenti – riformatore e conservatore della politica iraniana. Secondo i media iraniani, 7.148 candidati sono stati ammessi, mentre  7.296 sono stati squalificati e si calcola che per 160 dei 290 seggi a disposizione ci saranno solo candidati conservatori in lizza. C’è preoccupazione per l’affluenza ai seggi. Alle ultime elezioni  parlamentari del 2016 l’affluenza è stata del 62%, più o meno in linea con quella delle precedenti consultazioni per il rinnovo del Majlis. Sull’affluenza, tuttavia, potrebbe incidere il fattore coronavirus. In Iran, infatti, da mercoledì si contano i primi contagi, in particolare a Qom, con un bilancio già di due morti. (RaiNews)

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