Sahel : l’Italia pronta a partecipare alla missione anti-terrorismo con la Francia

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In un colloquio telefonico i ministri della Difesa italiano Lorenzo Guerini e quella francese Florence Parly hanno discusso oggi della situazione nel Sahel e degli ultimi sviluppi militari in Libia. La telefonata è stata organizzata anche in vista dalla riunione dei ministri della Difesa della Ue del prossimo 16 giugno.

 La ministra Parly ha fornito un aggiornamento sull’evoluzione dello scenario del Sahel e sulla volontà di un concreto avvio della «Coalizione Internazionale sul Sahel», a cui la Francia punta ormai da mesi. L’obiettivo di Parigi è di affrontare, in maniera comprensiva, tutti i temi di interesse della regione, da quelli economici, a quelli più specifici di sicurezza, e in particolare la lotta al terrorismo jihadista, che si è radicato da anni in tutta la regione. Guerini in un comunicato ha detto che «l’Italia attribuisce importanza strategica alla regione del Sahel, le cui dinamiche si riflettono direttamente sulla regione mediterranea».

 «La coalizione per il Sahel può essere certamente un consesso capace di sviluppare le necessarie sinergie tra le iniziative in atto – sostiene il ministro italiano – il nostro impegno nella regione attraverso la partecipazione a missioni Onu e Ue, oltre alla nostra missione bilaterale in Niger, è la concreta dimostrazione dell’interesse del Paese verso la stabilità della regione».

Il governo italiano si prepara ad offrire supporto logistico militare alla missione a guida francese che combatte nella regione coordinando il lavoro di altri eserciti europei. La Difesa ritiene di poter chiedere al Parlamento l’autorizzazione a schierare assetti per le evacuazioni sanitarie ed eventualmente un ospedale da campo.

 I due ministri hanno discusso poi della situazione nel Mediterraneo Orientale, dove la Turchia nei giorni scorsi ha annunciato che ha intenzione di riprendere esplorazioni petrolifere in aree di Cipro contestate dal paese membro dell’Unione europea. Nel comunicato della Difesa, il ministro Guerini fa scrivere che Italia e Francia «condividono l’importanza di mantenere alta l’attenzione, anche attraverso la presenza navale, a tutela del rispetto del diritto internazionale e degli specifici interessi nazionali nella regione, evitando qualsiasi atteggiamento escalatorio e mantenendo aperti i canali di dialogo con tutti gli attori coinvolti».

Da ultimo, un focus specifico è stato dato alla evoluzione della situazione in Libia e al ruolo che l’operazione «Irini» può giocare. «Irini è una missione navale e aerea dell’Unione europea che dovrebbe frenare il contrabbando di armi verso la Libia»: «La piena operatività di Irini è un obiettivo da perseguire in tempi brevi», sostiene Guerini, «per far rispettare l’embargo, in maniera pienamente equidistante tra le parti che si confrontano sul terreno».

Parly e Guerini hanno anche sottolineato l’importanza della lettera, sottoscritta con i loro omologhi tedesco e spagnolo nel formato «Pesco 4», che partendo dalle esperienze acquisite nella gestione del Covid-19 propone di dare nuovo impulso alla cooperazione europea nel settore della Difesa e Sicurezza. (La Repubblica)