Nuovo colpo di scena nella spy story che sta inquinando i rapporti tra Berlino e Mosca. Il sottosegretario agli Esteri tedesco, Miguel Berger, ha convocato l’ambasciatore Sergej J. Netschajew per esprimergli la «durissima condanna» del governo tedesco per il cyberattacco del 2015 al Bundestag.
Berlino minaccia sanzioni al livello europeo contro i responsabili dell’attacco hacker che ha colpito, tra l’altro, l’account email di Angela Merkel. In un recente intervento in Parlamento, la cancelliera aveva dichiarato di prendere «molto sul serio» l’aggressione russa e aveva precisato che sta pesando sui rapporti con Mosca.
Durante l’incontro, come fa sapere un comunicato del ministero, Berger ha ricordato all’ambasciatore russo che il governo si impegnerà a «usare il regime delle cybersanzioni» europeo «contro i responsabili dell’attacco al Bundestag». E tra gli obiettivi il sottosegretario ha citato esplicitamente Dmitrij Badin, l’uomo ritenuto responsabile, «per conto di un servizio segreto» e «insieme ad altre persone sinora ignote», di aver contribuito ad orchestrare l’aggressione al parlamento. Contro Badin la Procura generale tedesca ha spiccato un mandato d’arresto il 5 maggio scorso: è sospettato di far parte del gruppo APT28 e dei servizi segreti militari russi GRU.
Berger ha anche ricordato all’ambasciatore russo che le indagini sull’assassinio del profugo ceceno Selimkhan Khangoshvili, sono ancora in corso e che il governo si riserva di decidere ulteriori misure contro la Russia quando le circostanze dell’omicidio saranno chiarite dalla giustizia tedesca. Khangoshvili era stato ucciso in pieno giorno in un parco di Berlino, ad agosto del 2019: il sospetto è che la sua morte sia stata commissionata dai servizi segreti russi o ceceni. (La Repubblica)