Il ministro dell’Interno del governo di Tripoli, Fathi Bishaga, ha confermato che «almeno otto aerei da caccia russi sono arrivati in Libia dalla Siria», atterrando negli aeroporti controllati dal generale Khalifa Haftar, probabilmente a Tobruk. La notizia data dal ministro era circolata ieri notte su alcuni siti internet: se fosse confermata in maniera autonoma sarebbe un segnale pericolosissimo di quella possibile escalation della «guerra aerea» che molti analisti vedono possibile in Libia.
Secondo Bishaga I russi avrebbero spostato dalla Siria sei Mig 29 e due Sukhoi 24, partiti dalla base di Hmeimim e scortati nel volo di trasferimento da due intercettori Su-35. E’ persino probabile che nel volo di trasferimento gli aerei possano essere atterrati in un aeroporto egiziano, per evitare il rifornimento in volo.
E proprio questa mattina il comando dell’esercito di Haftar ha annunciato che la loro aeronautica lancerà nelle prossime ore «la più grande campagna aerea nella storia della Libia», ovvero un attacco alle postazioni del governo di Tripoli che nelle ultime settimane, con l’appoggio della Turchia, ha respinto le forze di Haftar in molte aree della Tripolitania.
Haftar, sostenuto militarmente dalla Russia, dagli Emirati e dall’Egitto, dall’aprile del 2019 assedia Tripoli per provare a far cadere il governo di Fayez Al-Sarraj e prendere il controllo della capitale. Con centinaia di mercenari, fra cui contractor russi della «Wagner», il generale della Cirenaica è stato più volte sul punto di entrare nella città fino a quando a novembre Sarraj ha stretto un patto militare con la Turchia. Da allora il governo di Tripoli è riuscito a frenare il generale e nelle ultime settimane lo ha respinto, conquistando lunedì scorso anche l’importante base aerea di Watyia. (La Repubblica)