Il presidente americano, Donald Trump, e il re dell’Arabia Saudita, Salman ben Abdulaziz, hanno intrattenuto lo scorso 8 maggio un dialogo telefonico in cui entrambi hanno ribadito l’importanza dei legami storici e strategici tra i due Paesi. I due leader hanno parlato degli ultimi positivi sviluppi nella lotta al coronavirus, del rilancio delle economie mondiali e dell’importanza della stabilità nel mercato energetico globale. Le parti hanno inoltre riaffermato la loro solida partnership in materia di difesa, hanno discusso di importanti questioni regionali, come la risoluzione politica del conflitto in Yemen e il raggiungimento di un cessate il fuoco, così come della cooperazione in quanto membri rispettivamente del G7 e del G20.
La telefonata è arrivata ad un giorno di distanza dalla comunicazione della decisione americana di ritirare dall’Arabia Saudita i propri sistemi di difesa anti-missile Patriot, posti in loco per arginare la minaccia iraniana. Alcuni hanno interpretato tale decisione come un segnale di indebolimento dei legami bilaterali tra Washington e Riad per le attuali tensioni legate alla crisi di prezzi del petrolio, dovuta al coronavirus. Tuttavia, durante il colloquio telefonico dell’8 maggio, i due capi di Stato hanno ribadito la volontà di portare avanti gli sforzi congiunti per aumentare le sicurezza e la stabilità della regione mediorientale. In particolare, Trump si è detto determinato a proteggere gli interessi del proprio Paese, la sicurezza dei propri alleati nell’area e ha ribadito la sua determinazione nell’affrontare qualsiasi elemento destabilizzi sicurezza ed equilibrio. Tuttavia, nelle dichiarazioni rilasciate in seguito al dialogo, la vicenda legata al sistema Patriot non è stata nominata e la Casa Bianca si è rifiutata di rilasciare commenti in merito.