(Roma, 22 dicembre 2025). Era il capo della direzione addestramento operativo dello Stato Maggiore. Sospetti su Kiev. Un ordigno da 300 grammi di tritolo era stato piazzato sotto la sua vettura
Un’autobomba uccide un generale russo nel cuore di Mosca, in apparenza l’ennesima conferma che l’Ucraina riesce a colpire anche nella capitale della Russia e che nessuno dei suoi nemici può considerarsi al sicuro. Un attacco che è certamente motivo di imbarazzo per Vladimir Putin e che sicuramente provocherà una reazione militare da parte del Cremlino ancora più dura dell’escalation di bombardamenti delle ultime settimane.
Succede poche ore dopo la conclusione di un nuovo round di negoziati a Miami fra emissari americani, russi e ucraini, in cui però non ci sono stati colloqui diretti tra i rappresentanti di Mosca e Kiev come aveva proposto la Casa Bianca: incontri definiti “costruttivi” dai partecipanti americani e russi, ma che a Mosca il consigliere di Putin per la politica estera, Juriij Ushakov, ha invece descritto come “poco costruttivi”. L’alto ufficiale ucciso lunedì mattina in un attentato dinamitardo è il generale Fanil Sarvarov, capo della direzione addestramento operativo dello Stato Maggiore russo. Le prime indagini della procura russa affermano che tra le ipotesi al vaglio c’è quella che la bomba sia stata “piazzata dai servizi speciali ucraini”. L’ordigno, di fabbricazione artigianale, aveva una potenza di 300 grammi di tritolo. Era stato collocato con un magnete sotto la Kia Sorento di Sarvarov, vicino al sedile del conducente. L’agenzia Tass riferisce che l’esplosione è avvenuta quando il conducente ha azionato il freno.
Il generale Sarvarov aveva 56 anni e una lunga esperienza su diversi campi di battaglia. Era nato nella regione di Perm, sui monti Urali, e si era formato nelle accademie militari delle forze corazzate e dello Stato maggiore. Ora era a capo della Direzione per l’Addestramento operativo del ministero della Difesa. Nel 2024, aveva ricevuto dal presidente Putin il grado di generale luogotenente. Tra il 1992 e il 2003 ha partecipato a operazioni di combattimento durante il conflitto osseto-inguscio e a operazioni antiterrorismo in Cecenia. Nel periodo 2015-2016 ha preso parte all’intervento delle forze armate russe in Siria. Ha avuto un ruolo anche nell’invasione dell’Ucraina, venendo inserito per questo nella lista dei “criminali di guerra” stilata dal portale web ucraino Mirotvorets (Paladini della pace). Nel corso della carriera è stato insignito di numerose onorificenze, tra cui l’Ordine del Coraggio, l’Ordine al Merito della Patria e l’Ordine al Merito Militare.
Dall’inizio dell’offensiva russa contro l’Ucraina nel febbraio 2022, Kiev è stata più volte sospettata di essere dietro attacchi mirati contro personalità e responsabili militari russi in Russia e nei territori ucraini illegalmente occupati da Mosca.
Nell’agosto 2022, l’esplosione di un’auto ha ucciso nella capitale russa Daria Douguina, figlia dell’ideologo ultranazionalista Aleksandr Douguin. Nell’aprile 2023, un blogger militare russo, Maksim Fomine, ha perso la vita nella detonazione di una statuetta in un caffè di San Pietroburgo. Più recentemente, in aprile, il generale Iaroslav Moskalik, vicecapo della Direzione generale operativa dello stato maggiore russo, è stato ucciso nell’esplosione di un’auto nei pressi di Mosca. E nel dicembre 2024 il comandante delle forze russe di difesa radiologica, chimica e biologica, Igor Kirillov, è stato ucciso dall’esplosione di un monopattino elettrico imbottito di esplosivo a Mosca, un’azione rivendicata dai servizi di sicurezza ucraini.
Nel frattempo, la guerra continua. Moli e navi sono stati danneggiati a seguito di un attacco con droni ucraini nel villaggio di Volna, nel distretto di Temryuk, in Russia. Attacchi notturni delle forze russe hanno colpito un’infrastruttura civile a Odessa, lasciando parte dei quartieri cittadini senza elettricità. Le forze russe hanno inoltre bombardato quattro aree della regione di Dnipropetrovsk, innescando incendi e causando ingenti distruzioni. Intanto, domenica, si è concluso un weekend di trattative in Florida, dove gli emissari di Trump, il negoziatore Steve Witkoff e il genero del presidente, Jared Kushner, hanno incontrato separatamente delegazioni di negoziatori russi e ucraini. “Le nostre discussioni procedono in modo costruttivo”, ha detto Kirill Dmitriev, il capo della delegazione russa, al termine dei colloqui. Ma parlando con l’agenzia Tass domenica sera a Mosca, il principale consigliere di Putin per la politica estera, Jurij Ushakov, ha osservato che la maggioranza delle proposte discusse sono state portate avanti da ucraini e leader europei e sono “piuttosto negative”. Non è chiaro se si riferisse soltanto ai colloqui del fine settimana a Miami o in generale al negoziato sospinto dalla Casa Bianca.
Di Enrico Franceschini. (La Repubblica)