(Roma, 05 dicembre 2025). Ieri sera cinque droni non identificati hanno sorvolato la base navale francese dell’Île Longue, installazione militare che affaccia sulla rada di Brest, dove sono dislocati i sottomarini nucleari lanciamissili della Marine Nationale classe Le Triomphant.
Considerata la rilevanza del sito militare, il battaglione di artiglieria marittima posto a difesa della base ha aperto il fuoco, bersagliando a più riprese gli UAV di provenienza sconosciuta, attraverso quelli che sono stati riportati come “diversi tiri antidrone”. Le fonti francesi della Prefettura Marittima Atlantica hanno dichiarato che “Non sono state minacciate infrastrutture sensibili“, annunciando che la procura militare di Rennes aprirà comunque un’indagine giudiziaria sull’incidente. Ciò nonostante, gli osservatori internazionali e gli analisti – che non possono non interrogarsi sulla natura di questa “incursione sospetta” – stanno tracciando le prime ipotesi che, dopo mesi di eventi inconsueti, in un clima estremamente teso, non possono non tirare in ballo operazioni di guerra ibrida, azioni di disturbo analoghe a quelle che hanno interessato nei mesi scorsi molti spazi aerei della Nato.
L’artiglieria marittima di Brest apre il “fuoco”
Stando a quanto riportato, i “cinque droni” sono stati rilevati intorno alle 19:30 della sera del 4 dicembre mentre erano in volo sopra la base di Île Longue, che confina con il porto di Brest, e dove è dislocato un battaglione di fucilieri di marina, posto a protezione del sito considerato fulcro della deterrenza nucleare francese, dato che la base gestisce i quattro sottomarini nucleari francesi classe Le Triomphant, parte della triade nucleare francese o, più precisamente, della Forza Strategica Oceanica (FOST) che è parte essenziale della forza di dissuasione nucleare, nota anche come force de frappe.
I fanti di marina, supportati da una guarnigione di 120 gendarmi, hanno sparato diversi colpi per neutralizzare i droni che potevano rappresentare una minaccia attiva per la base. Secondo la stampa francese, l’evento fa eco alla presenza di altri droni sospetti registrata sulla penisola di Crozon tra il 17 e il 18 novembre.
È “troppo presto per determinare” l’origine dei droni, hanno dichiarato i francesi. Anche se le prime ipotesi determinano che la presenza di droni sconosciuti in prossimità di un sito militare così rilevante siano “volti a destare preoccupazione tra la popolazione“. Come sappiamo, i misteriosi voli di droni su aeroporti e siti militari e industriali sensibili stanno mantenendo alto lo stato di allerta e la conseguente tensione in molti Paesi dell’Europa, associando la comparizione di UAV capaci di rimanere in volo controllato anche in aree schermate o sorvegliate, alle tattiche di guerra ibrida che potrebbero essere attribuite alla Federazione Russa, sebbene tali sospetti siano estremamente difficili da dimostrare.
Una base militare importante per la Francia
La base di Ile Longue, installazione militare che affaccia sulla rada di Brest, ospita quattro sottomarini lanciamissili balistici a propulsione nucleare, classificati come SSBN, della classe Le Triomphant, tutti inquadrati nella Forza oceanica strategica.
Gli SSBN di stanza a Île Longue costituiscono la componente oceanica del deterrente nucleare francese e sono rispettivamente il capo classe, Le Triomphant, Le Téméraire, Le Vigilant e Le Terrible. Lunghi 138 metri, con un dislocamento di oltre 14.200 tonnellate, i sottomarini Le Triomphant vengono propulsi da un reattore nucleare e trasportano un equipaggio di 110 marinai e l’armamento consistente in 16 missili strategici con testate multiple indipendenti MIRV del tipo M51, siluri e missili antinave di media portata.
Almeno uno di loro è sempre in missione permanentemente in mare per garantire la deterrenza della Francia, che è attualmente la seconda potenza nucleare del Continente europeo, dopo il Regno Unito, e l’unica potenza nucleare con armi “proprie” parte dell’Unione Europea.
In attesa di maggiori informazioni sugli eventi, e di conoscere la vera origine della formazione di cinque Unmanned Aerial Vehicle con un segnale di collegamento Gps tanto sofisticato da violare tranquillamente un sito controllato, la notizia che l’artiglieria della base navale di Brest abbia “aperto il fuoco” su una formazione di droni sconosciuti – probabilmente inviati a disturbare, certo non spiare, i sottomarini nucleari francesi che l’installazione ospita – rappresenta un “classico esempio” del clima disteso in questi tempi di “guerra ibrida” di cui molti opinionisti negano l’esistenza.
Di Davide Bartoccini. (Inside Over)