L'actualité du Proche et Moyen-Orient et Afrique du Nord

Il capo di Stato maggiore francese: la Russia può attaccare l’Europa in 3-4 anni (ma sarebbe un «test»)

(Roma, 24 ottobre 2025). In 3 o 4 anni la Russia potrebbe tentare un’incursione militare in Europa. Parola del generale Fabien Mandon, neo-capo di Stato Maggiore della difesa francese scelto a luglio dal presidente Emmanuel Macron, che ha parlato nella giornata di mercoledì ai deputati della Commissione Difesa dell’Assemblea Nazionale.

Il «test» di Mosca

Le parole del generale invitano a una maggiore cautela circa la prospettiva di un confronto diretto con Mosca: non si parla più di possibili attacchi su vasta scala ma di un “test” a cui la Russia potrebbe sottoporre l’Europa. Con la guerra in Ucraina che continua e le prospettive di un prosieguo al 2026 che sembrano concretizzarsi, ipotizzare lo scacchiere di un dopo-guerra a Est è assai nebuloso. E se da un lato è da registrare che nel complesso l’idea di un confronto offensivo con Mosca rimane al centro del concetto strategico, dall’altro esso è declinato in eventualità più differenziate della sola ipotesi del conflitto su vasta scala.

“Il primo obiettivo che ho dato alle forze armate è di essere pronte entro tre o quattro anni per uno shock che rappresenti una sorta di test”, ha detto Mandon, aggiungendo che “presumere che l’invasione dell’Ucraina del 2022 sia l’ultimo attacco e che non si ripeterà nel nostro continente significa ignorare il rischio che le nostre società corrono” e sottolineando di ritenere che “i russi si stanno riorganizzando con un obiettivo in mente: affrontare la Nato”.

Un confronto limitato è possibile, la guerra su larga scala remota

“Generali e politici di alto rango dei paesi dell’UE e della NATO hanno lanciato l’allarme : Mosca potrebbe attaccare l’alleanza nei prossimi anni, con tempistiche che vanno dal 2027 al 2030″, nota Politico.eu, aggiungendo che “la scorsa settimana, la Commissione europea ha presentato una tabella di marcia per aiutare le capitali a prepararsi alla guerra entro il 2030″, anno entro cui la Francia nella sua dottrina securitaria ritiene possibile un confronto cinetico nel Vecchio Continente.

Da più parti le analisi di scenario iniziano a costruire le possibilità di uno scontro tra Nato e Russia. Va però registrato che se da un lato le élite politiche spesso lancino allarmi diretti circa prospettive di scontro a tutto campo e paventino scenari catastrofici, senza dettagliarne le linee, da parte dei vertici militari e dei centri di elaborazione strategica è emerso un maggiore pragmatismo.

Il politologo tedesco Carlo Masala, docente di politica internazionale per l’università della Bundeswehr di Monaco, ha ipotizzato nel saggio Se la Russia attacca l’Occidente che lo scenario di confronto potrebbe essere un’operazione limitata di Mosca contro uno dei Paesi baltici, magari per difendere le minoranze russofone. Lo stesso Mandon parla di “test”, in vista del quale sviluppare strumenti di deterrenza all’altezza.

Scenari concreti

Man mano che in Ucraina la guerra prosegue, però, è sempre meno realistico pensare a nuovi scenari di confronto su larga scala tra Paesi europei e Russia. Da un lato, Mosca sta avvantaggiandosi tatticamente su Kiev ma non ha ancora avuto ragione, dopo quasi quattro anni, dell’ex Paese sovietico. Dall’altro, un’eventuale fine della guerra nei prossimi mesi o anni troverebbe la Russia a metà del guado, tra riconversione economica e bilanci del dopoguerra.

Le élite militari hanno la necessità di parlare di contingenze concrete e gli scenari realistici oggi ipotizzati guardano più all’estensione del conflitto ibrido e asimmetrico che all’espansione della disfida a tutto campo verso un endgame che rischia di essere imprevedibile (anche per la presenza delle armi nucleari). La testimonianza di Mandon è uno spaccato di quello che pensano i vertici delle forze armate europee. E che resta, nonostante un clima cupo e pesante, più concreto di quanto invece palesano le grida della politica.

Di Andrea Muratore. (Inside Over)

Recevez notre newsletter et les alertes de Mena News


À lire sur le même thème