È la giornata dello stop proclamato dal segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, – che nel pomeriggio partecipa al corteo a Catania – secondo cui quello che sta succedendo a Gaza con «un’azione di vera e propria occupazione da parte del governo di Netanyahu è di una gravità senza precedenti. Il massacro, la deportazione del popolo palestinese va fermato, la logica della guerra e del riarmo è un pericolo. I governi sospendano ogni accordo, anche commerciale, con Israele finché non ferma il massacro».
Poiché «i tempi sono strettissimi», aveva spiegato Landini tre giorni fa, lo sciopero non riguarderà i servizi pubblici essenziali regolati dalla legge 146 (come i trasporti, la scuola e la sanità per i quali l’astensione va proclamata con un anticipo più ampio). Le categorie dei settori privati decideranno invece il pacchetto di ore di sciopero. Le iniziative saranno a livello territoriale, anche prevedendo assemblee, presidi e manifestazioni. «Bisogna fermare il governo Netanyahu e la folle corsa al riarmo», ha concluso Landini.