(Roma, 22 agosto 2025). La misura degli agenti federali si inserisce nell’ambito di un’indagine di alto profilo sulla sicurezza nazionale ordinata dal direttore dell’Fbi Kash Patel
L’Fbi ha perquisito l’abitazione di John Bolton, ex consigliere per la Sicurezza nazionale durante il primo mandato di Donald Trump e divenuto oggi una delle voci critiche nei confronti del presidente USA.
Secondo quanto riferito dalla stampa americana, la misura degli agenti federali si inserisce nell’ambito di un’indagine di alto profilo sulla sicurezza nazionale ordinata dal direttore dell’Fbi Kash Patel.
La perquisizione è avvenuta alle 7 del mattino a casa di Bolton a Bethesda, in Maryland. « NESSUNO è al di sopra della legge… agenti dell’Fbi in missione », ha scritto Patle in un post criptico su X poco dopo l’inizio dell’irruzione.
La perquisizione della casa di Bolton arriva nell’ambito di un’indagine sulla gestione di documenti classificati e mentre l’amministrazione Trump ha preso provvedimenti per esaminare le attività di diverse presunte figure critiche nei confronti del presidente.
Bolton, per 17 mesi, è stato il terzo consigliere per la sicurezza nazionale di Trump e si è scontrato con lui su Iran, Afghanistan e Corea del Nord. L’inchiesta riguarderebbe alcuni documenti secretati che Bolton avrebbe incluso nel libro scritto una volta lasciata la Casa Bianca, « The Room Where it Happened », che secondo i funzionari divulgava informazioni classificate.
L’obiettivo di Mosca è « trascinare l’Ucraina in un nuovo impero russo ». Lo ha detto Bolton, dopo la perquisizione improvvisa effettuata nella sua abitazione dall’Fbi. « Mosca ha chiesto all’Ucraina di cedere il territorio che già detiene e il resto di Donetsk, che non è stata in grado di conquistare. Zelensky non lo farà mai », ha scritto Bolton, sottolineando che « nel frattempo, gli incontri continueranno perché Trump vuole un premio Nobel per la pace ».