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Israele : Gantz valuta di rientrare nel governo per raccogliere consensi a favore del cessate il fuoco

(Roma, 20 agosto 2025). Gantz ha sostenuto in diverse occasioni che la decisione del governo di optare per l’invasione militare di Gaza city è « un fallimento politico » che vanifica gli “straordinari » successi delle Forze di difesa di Israele

L’ex capo di Stato maggiore della Difesa di Israele e leader politico del partito di opposizione Blu e Bianco – Unità nazionale Benny Gantz sta valutando la possibilità di rientrare nel governo del primo ministro Benjamin Netanyahu per raccogliere consensi a favore di un cessate il fuoco e di un accordo di liberazione degli ostaggi con Hamas. Lo ha riferito l’emittente pubblica “Kan”, ricordando che ad oggi i partner di estrema destra della coalizione di Netanyahu, il ministro della Sicurezza sazionale Itamar Ben Gvir e il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, si oppongono fermamente a un cessate il fuoco e sostengono la decisione del governo di conquistare Gaza City. Il partito di Gantz si è unito al governo di destra di Netanyahu dopo l’attacco a Israele portato da Hamas il 7 ottobre 2023, ed è stato uno dei tre membri votanti di un nuovo governo di guerra. Tuttavia, il suo partito ha lasciato il governo a metà del 2024 a causa di divergenze con Netanyahu. Ora, Unità Nazionale potrebbe rientrare nel governo, mentre Netanyahu decide se accettare una tregua di 60 giorni che, secondo le promesse dovrebbe permettere di rilasciare 10 ostaggi ancora vivi. Hamas ha dichiarato di aver accettato l’accordo, ma il governo di Netanyahu non si è ancora riunito per discuterne.

Per quanto riguarda gli alleati di estrema destra di Netanyahu, il ministro della Sicurezza Ben Gvir si è dimesso quando Israele ha accettato un cessate il fuoco a gennaio, per poi tornare al governo quando ha ripreso la guerra. Da parte sua, il ministro delle Finanze Smotrich ha recentemente dichiarato ai parenti degli ostaggi che si sarebbe dimesso se Netanyahu avesse accettato un cessate il fuoco. La fazione di Gantz ha subito una serie di defezioni e ora controlla sette seggi alla Knesset, pur continuando a coordinarsi con un ottavo membro che ha recentemente lasciato il partito. Secondo un sondaggio condotto da “Kan” il 54 per cento degli israeliani è favorevole a un accordo per liberare gli ostaggi, vedere le Forze di difesa israeliane (Idf) ritirarsi, mettere fine alla guerra e liberare i prigionieri palestinesi, mentre il 28 per cento sostiene la conquista della città di Gaza.

Gantz ha sostenuto in diverse occasioni che la decisione del governo Netanyahu di optare per l’invasione militare di Gaza city è “un fallimento politico” che vanifica gli “straordinari” successi raggiunti dalle Forze di difesa di Israele (Idf). Gantz ha sostenuto che “un’altra opzione è possibile e consiste in un compromesso che abbia come oggetto il ritorno degli ostaggi israeliani e l’annuncio di un cessate il fuoco permanente nella Striscia di Gaza con il movimento islamista palestinese Hamas”. Gantz ha inoltre aggiunto che, fino a quando non verrà accettato da Hamas un accordo su queste basi, “bisogna continuare a eliminare i loro leader nel mondo e concordare con gli Stati Uniti l’istituzione di ‘un’amministrazione di Gaza’, scevra dal controllo dell’organizzazione terroristica”. Il politico israeliano ha infine sostenuto l’importanza di “aprire i valichi di frontiera per i cittadini dell’enclave palestinese, che potranno raggiungere il porto (israeliano) di Ashdod, la Giordania o l’Egitto, per iniziare la realizzazione del piano di Trump” – alludendo all’idea prospettata dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di deportare i palestinesi in una località non ancora definita.

(Nova News)

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