(Roma, 08 luglio 2025). Secondo l’intelligence francese gli addetti alla difesa di diverse ambasciate cinesi sarebbero stati incaricati di mettere in dubbio le performance dei caccia Rafale al fine di ostacolarne la vendita in mercati chiave
L’accusa proviene dalla Francia ed è pesantissima. Secondo i funzionari dell’intelligence di Parigi il governo cinese avrebbe incaricato varie ambasciate sparse per il mondo di diffondere dubbi sulle prestazioni dei caccia Rafale, di fabbricazione francese, dopo il loro impiego da parte dell’India nei recenti scontri avvenuti in Kashmir tra Delhi e Islamabad. A che fine? Pechino starebbe conducendo una campagna di disinformazione per screditare i suddetti velivoli, ostacolarne le vendite internazionali e minarne la reputazione. La replica del ministero della Difesa della Cina? « Calunnie infondate ».
I caccia francesi nel mirino della Cina ?
L’intelligence francese, come sottolineato dall’Associated Press, sostiene che gli addetti alla difesa presso le ambasciate cinesi all’estero avrebbero guidato un’azione volta a indebolire le vendite di Rafale, cercando di convincere i Paesi che avevano già ordinato il caccia di fabbricazione francese – in particolare l’Indonesia – a non acquistarne altri e a incoraggiare altri potenziali acquirenti a scegliere aerei Made in China.
I quattro giorni di scontri tra India e Pakistan a maggio hanno rappresentato il confronto più grave degli ultimi anni tra i due vicini dotati di armi nucleari. Gli scontri hanno incluso combattimenti aerei che hanno coinvolto decine di velivoli. In quel caso l’equipaggiamento militare pakistano di fabbricazione cinese – in particolare aerei da guerra e missili da combattimento aereo – avrebbe danneggiato, se non distrutto, uno o più caccia Rafale controllati da Delhi.
La vendita di Rafale e di altri armamenti rappresenta un grosso affare per l’industria della difesa francese e contribuisce agli sforzi del governo di Parigi volti a rafforzare i legami con altre nazioni. Il Pakistan ha affermato che la propria aeronautica militare avrebbe abbattuto cinque aerei indiani, tra cui tre Rafale. Funzionari francesi ritengono che questa indiscrezione avrebbe sollevato dubbi sulle prestazioni dei mezzi da parte dei Paesi che avevano già acquistato il caccia dal produttore Dassault Aviation.
Le accuse di Parigi, la risposta di Pechino
Le autorità francesi si sono battute per proteggere il Rafale da danni alla reputazione, contrastando quella che ritengono essere stata una campagna di disinformazione online orchestrata dal Pakistan e del suo alleato cinese. Una campagna che avrebbe incluso post virali sui social media, immagini manipolate che mostravano presunti detriti del caccia, contenuti generati dall’intelligenza artificiale e rappresentazioni di videogiochi per simulare presunti combattimenti. Oltre 1.000 account social creati di recente avrebbero anche diffuso una narrazione sulla superiorità tecnologica cinese.
Il ministero della Difesa francese ha spiegato che il Rafale è stato preso di mira da « una vasta campagna di disinformazione » che « cercava di promuovere la superiorità di equipaggiamenti alternativi, in particolare di progettazione cinese ». « Il Rafale non è stato preso di mira a caso. È un caccia dalle elevate capacità, esportato all’estero e schierato in un teatro operativo ad alta visibilità », ha aggiunto il dicastero di Parigi.
In una nota, il ministero della Difesa di Pechino ha invece ribadito che « la Cina ha sempre mantenuto un approccio prudente e responsabile verso le esportazioni militari, svolgendo un ruolo costruttivo per la pace e la stabilità regionale e globale ».
Di Federico Giuliani. (Il Giornale)