(Roma, 02 luglio 2025). Dopo mesi di rapporti tesi, le relazioni tra Russia e Azerbaijan sono drammaticamente precipitate in quella che sembra essere, a tutti gli effetti, la più grande crisi diplomatica tra i due Paesi, fino a poco tempo fa partner strategici e soprattutto economici. Tutto è cominciato il 27 giugno scorso nella città russa di Ekaterinburg, quando nel corso di un raid della polizia due cittadini azeri con passaporto russo hanno perso la vita in circostanze ancora poco chiare, mentre altre persone sono state detenute. L’operazione della polizia era finalizzata a indagare sui responsabili di una serie di omicidi e rapimenti avvenuti tra il 2001 e il 2011 e avrebbe riguardato almeno 9 persone, tutte di etnia azera, tra cui Gusejn e Zijaddin Safarov, due fratelli che in seguito all’intervento degli agenti, sarebbero morti per arresto cardiaco, mentre un terzo uomo e fratello dei due, Kamal Safarov, sarebbe ora in rianimazione.
La morte dei due fratelli, sin da subito, ha suscitato l’allarme della autorità azere, che, in un’operazione di rappresaglia, due giorni dopo i fatti di Ekaterinburg, hanno effettuato un raid nella sede azera del quotidiano russo Sputnik, arrestando due membri della redazione, che successivamente sono apparsi in alcuni video sul web, diffusi dal ministero dell’Interno azero, con evidenti segni di botte e percosse. Le autorità azere hanno inoltre chiesto spiegazioni a Mosca circa la morte dei due uomini, denunciando un’azione di accanimento contre la comunità della minoranza azera di Ekateringurg e chiedendo l’arresto dei responsabili. D’altra parte, in seguito alle azioni contro Sputnik Azerbaijan, le forze dell’ordine russe hanno arrestato anche Shahin Shikhlinsky, presidente dell’Organizzazione Culturale Nazionale Pubblica di Sverdlovsk Azerbaijan-Ural, a Ekaterinburg.
Lavrov convoca l’ambasciatore, Aliyev chiama Zelensky
In un primo momento il portavoce di Vladimir Putin, Dmitrij Peskov, aveva dichiarato: “Siamo interessati a continuare a sviluppare le nostre buone relazioni con l’Azerbaijan”, ma in definitiva la situazione è precipitata ulteriormente dato che da una parte in Azerbaijan sono stati annullati tutti i concerti e gli eventi culturali di artisti russi, dall’altra sono stati annullati anche una serie di incontri diplomatici Mosca-Baku che avrebbero dovuto tenersi nelle prossime settimane.
Il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, ha dunque convocato l’ambasciatore azero per chiedere spiegazioni rispetto alla detenzione dei due giornalisti di Sputnik, ma dal canto suo il presidente azero Ilham Aliyev, forse in segno di risposta, si è sentito telefonicamente con Volodymyr Zelensky, affermando il sostegno azero verso l’Ucraina, e segnando un punto di rottura con la Russia, che, viste le circostanze, potrebbe essere definitivo.
I giornalisti russi di Sputnik Azerbaijan in carcere per frode
Per quanto riguarda l’operazione di polizia svolta a Ekaterinburg, le informazioni sulla condizione dei detenuti azeri, così come dei due uomini coinvolti che hanno perso la vita, sono state ridotte al minimo. Ma al contrario, per quanto riguarda gli arresti dei giornalisti di Sputnik, diverse fonti affermano che si tratti di Igor Karavych ed Evgenij Belousov, direttore esecutivo e caporedattore della testata che al momento sono stati condannati a quattro mesi di carcere con l’accusa di frode e finanziamenti illegali.
Altre fonti azere, hanno inoltre aggiunto che già dal mese di febbraio le autorità azere avevano chiesto la chiusura della sede del media russo Sputnik, che però aveva continuato a lavorare, pur con personale ridotto. Inoltre, fonti russe sostengono invece che Sputnik non sia stato l’unico media a essere preso di mira, dato che anche il redattore di Ruptly, un altro media statale russo, sarebbe stato arrestato dopo aver tentato di filmare l’azione della polizia azera nella sede di Sputnik.
Dopo l’aereo abbattuto rapporti sempre più tesi
Già lo scorso dicembre 2024 i rapporti Mosca-Baku si erano fatti molto tesi dopo l’accidentale abbattimento del volo 28243 Baku – Groznij della compagnia Azerbaijan Airlines, da parte delle forze militari russe, che aveva causato la morte di 38 persone. In quell’occasione Putin e Aliyev si erano sentiti telefonicamente, ma senza un vero e proprio “chiarimento pubblico”, dato che Aliyev aveva rivendicato che la Russia avrebbe dovuto chiedere scusa per l’incidente, cosa che poi non è avvenuta.
Presumibilmente, proprio per queste ragioni, il Presidente azero è stato uno dei “grandi assenti” alla grande parata militare del 9 maggio, svoltasi sulla Piazza Rossa a Mosca, per commemorare ottant’anni dalla vittoria sovietica sul nazifascismo. Le nuove tensioni Mosca-Baku, segnano dunque un ulteriore raffreddamento e logoramento dei rapporti, che potrebbe avere effetti indirette anche nel conflitto russo ucraino.
Di Diana Mihaylova. (Inside Over)