(Roma, 13 maggio 2025). Il presidente Usa inaugura il suo tour mediorientale con una visita ad alto impatto: intese miliardarie, apertura alla Siria e alleanza strategica rinnovata con l’Arabia Saudita
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha inaugurato oggi a Riad la sua prima visita ufficiale del secondo mandato, dando il via a un tour diplomatico nel Golfo Persico che lo porterà anche in Qatar e negli Emirati Arabi Uniti. Accolto con tutti gli onori dal principe ereditario Mohammed bin Salman, Trump ha trovato una platea entusiasta e un’agenda fitta di temi strategici, economici e geopolitici.
La visita rappresenta solo la prima tappa di un più ampio tour nella regione, centrato sì sulla cooperazione economica, ma con l’obiettivo di ridefinire l’architettura strategica del Medio Oriente, riaffermando la centralità americana in uno scenario segnato da nuove alleanze, sfide tecnologiche e tensioni regionali. Al centro dei colloqui, tenutisi presso il Palazzo Reale, il conflitto in corso a Gaza, la minaccia nucleare iraniana e la stabilizzazione dell’area mediorientale. In un intervento carico di enfasi, il presidente ha dichiarato: “Possiamo raggiungere la pace”, ribadendo la volontà americana di guidare uno sforzo condiviso per la sicurezza regionale.
Uno dei momenti più sorprendenti della giornata, però, è arrivato durante il Forum di investimento USA-Arabia Saudita, dove Trump ha annunciato l’intenzione di porre fine al regime sanzionatorio contro la Siria. “Ordinerò la cessazione delle sanzioni contro la Siria per dare loro una possibilità di grandezza”, ha affermato, spiegando che la decisione è maturata nel corso dei colloqui con il principe bin Salman. La mossa, destinata a far discutere, potrebbe segnare una svolta inattesa nei rapporti tra Washington e Damasco. Il suo incontro con il nuovo leader siriano avrà luogo domani. La folla ha tributato una standing ovation quando Trump ha dichiarato di voler ordinare la fine delle sanzioni alla Siria. Ha affermato di aver preso la decisione « dopo aver discusso della situazione in Siria con il principe ereditario, il vostro principe ereditario, e anche con il presidente turco Erdogan, che mi ha chiamato l’altro giorno chiedendomi una cosa molto simile ». « Oh, cosa faccio per il principe ereditario », ha aggiunto Trump, tra le risate generali.
Sul piano economico, la giornataa ha segnato una svolta storica nei rapporti bilaterali. Stati Uniti e Arabia Saudita hanno firmato un accordo per la fornitura di armamenti del valore di 142 miliardi di dollari, che comprende sistemi avanzati di difesa aerea, sicurezza marittima e tecnologie missilistiche. Contestualmente, Riad ha annunciato un piano di investimenti da 600 miliardi di dollari negli Stati Uniti entro i prossimi quattro anni, destinati a settori strategici quali energia, difesa, aviazione e intelligenza artificiale.
La delegazione americana ha visto anche la partecipazione straordinaria di alcune delle figure più influenti dell’industria tecnologica globale, tra cui Elon Musk (Tesla e SpaceX), Sam Altman (OpenAI) e Jensen Huang (Nvidia). Durante il forum economico, la società saudita DataVolt ha ufficializzato un impegno da 20 miliardi di dollari per lo sviluppo di data center e infrastrutture digitali negli Stati Uniti, in un contesto di crescente cooperazione tecnologica tra le due potenze. AMD è l’ultima azienda produttrice di chip a trarre profitto dal viaggio del Presidente Trump in Medio Oriente. Martedì, l’azienda, che compete con Nvidia nel settore dei chip per l’intelligenza artificiale, ha dichiarato di aver stipulato un accordo quinquennale da 10 miliardi di dollari per la fornitura di semiconduttori per l’intelligenza artificiale a un data center in Arabia Saudita.
L’azienda ha affermato che costruirà il data center, che ha definito una « sovrastruttura », insieme all’azienda saudita di intelligenza artificiale Humain. Il data center sarà utilizzato per sviluppare sistemi di intelligenza artificiale per il Paese.
Di Francesca Salvatore. (Il Giornale)