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Chi è Edan Alexander, l’ostaggio americano di cui Hamas ha annunciato il rilascio ?

(Roma, Parigi, 11 maggio 2025). L’inviato Usa Witkoff sarà in Israele lunedì per facilitare il rilascio

Hamas ha annunciato l’intenzione di rilasciare Edan Alexander, l’ultimo ostaggio americano ancora in vita a Gaza, nell’ambito delle trattative in corso per raggiungere un cessate il fuoco e riaprire i valichi per gli aiuti umanitari. Il rilascio, secondo una fonte citata da Yedioth Ahronoth, potrebbe avvenire entro 48 ore.

Intanto, domani (lunedì 12 maggio), l’inviato speciale Usa per il Medio Oriente, Steven Witkoff, sarà in Israele proprio per facilitare il rilascio. Witkoff arriverà dall’Oman, mentre è imminente anche la visita di Stato del presidente Donald Trump in Medio Oriente, ma non in Israele.

Chi è Edan Alexander

Alexander è un soldato di 20 anni nato a Tel Aviv e cresciuto con la sua famiglia nel New Jersey. Dopo il liceo aveva deciso di prestare servizio nell’esercito israeliano. Si era unito alla brigata Golani quando Hamas ha attaccato il 7 ottobre 2023. È stato rapito dalla base militare in cui era di stanza, vicino al confine con Gaza, insieme ad altre 250 persone prese in ostaggio quel giorno nel sud di Israele. Mentre i combattimenti alla base si intensificavano, quella mattina, Alexander ha inviato un messaggio a sua madre dicendole che aveva schegge conficcate nel casco a causa delle esplosioni, ma che era riuscito a trovare una zona protetta.

La famiglia ha perso i contatti con lui dopo le 7 del mattino, secondo quanto riportato dall’Associated Press. « Mi ha detto quelle parole anche se già la situazione stava diventando pericolosa intorno a lui. Quella è stata l’ultima volta che ho sentito la voce di mio figlio. Non riesco a descrivere il dolore di non sapere dove sia tuo figlio o come stia », ha raccontato sua madre, Yael Alexander, a CBS New York lo scorso ottobre.

A novembre Hamas aveva diffiso un video di Edan, in cui il soldato ventenne si appellava alla nuova amministrazione Trump per essere riportato a casa.

Negoziati diretti con gli USA

Hamas ha inoltre dichiarato la propria disponibilità ad avviare negoziati intensi per arrivare a un accordo definitivo che includa lo scambio di prigionieri e una nuova gestione della Striscia di Gaza da parte di un organismo indipendente.

L’annuncio arriva poco prima della visita del presidente Trump in Medio Oriente, che non prevede una tappa in Israele. « Chiediamo ad Hamas di restituire anche i corpi di altri quattro americani che sono stati rapiti », ha affermato intanto l’inviato speciale Usa per i rapiti, Adam Boehler.

I famigliari degli ostaggi: « Siamo a un punto di svolta »

« È il momento di una svolta nei negoziati – ha dichiarato il Forum dei familiari degli ostaggi – La responsabilità ricade sul governo israeliano. Nessuno deve essere lasciato indietro ».

« Se le notizie sono corrette, il ritorno di Edan deve rappresentare l’inizio di un accordo unificato che riporti a casa tutti i 59 ostaggi », ha aggiunto l’associazione, esortando il premier Benjamin Netanyahu ad « adempiere immediatamente al supremo obbligo morale e alla richiesta della stragrande maggioranza dell’opinione pubblica: riportare tutti a casa ».

Netanyahu : « Hamas non avrà niente in cambio dell’ostaggio »

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, intanto, si è affrettato a chiarire che Hamas non avrà nulla da Israele in cambio del rilascio di Alexander e che la guerra a Gaza continuerà.

« Gli Stati Uniti hanno informato Israele dell’intenzione di Hamas di rilasciare il soldato Edan Alexander come gesto di rispetto verso gli americani, senza alcuna compensazione o condizione. Gli Stati Uniti hanno comunicato a Israele che questa mossa dovrebbe portare all’avvio di negoziati per il rilascio degli ostaggi, secondo il piano originale di Witkoff, che Israele ha già accettato », si legge in un messaggio pubblicato su X.

« Israele si sta preparando all’eventualità che questa mossa si concretizzi », ha aggiunto l’ufficio del premier, sottolineando che « secondo la politica israeliana, i negoziati si svolgeranno sotto pressione, con l’impegno di raggiungere tutti gli obiettivi della guerra ».

Di Giulia Avataneo. (TG LA7)

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