(Roma, 28 novembre 2024). Un attacco a sorpresa e inatteso, specialmente perché il fronte sembrava oramai chiuso da più di sei anni. A ovest di Aleppo, seconda città siriana e capitale economica del Paese prima dell’inizio della guerra civile nel 2011, diversi gruppi legati ai cosiddetti ribelli siriani hanno sfondato le difese dell’esercito regolare. Nel giro di poche ore, i miliziani hanno preso possesso di almeno una base militare, hanno fatto prigionieri e avrebbero anche ucciso un soldato russo. E secondo gli ultimi aggiornamenti trapelati via social, si troverebbero a 6 km dalla periferia della città.
Una battaglia che sembrava chiusa per sempre
La battaglia di Aleppo ha rappresentato uno degli episodi più sanguinosi della guerra civile siriana. Iniziata nel 2012, quando le sigle ribelli hanno messo sotto assedio le forze governative, fino al 2016 ha di fatto spaccato la città in due parti: da un lato, a ovest della storica cittadella patrimonio Unesco, vi erano i soldati governativi rispondenti agli ordini del presidente Bashar Al Assad, dall’altro invece i ribelli.
Molte sigle anti Assad si sono poi rivelate vicine alle formazioni jihadiste e, con al proprio interno, miliziani islamisti e terroristi. Nel 2015, con l’intervento militare russo al fianco del governo di Damasco, la situazione ha iniziato a rovesciarsi a favore dell’esercito. I soldati siriani infatti sono riusciti a trasformarsi da forza assediata a forza assediante e a penetrare nei quartieri controllati dall’opposizione.
Il tutto ovviamente non senza un grave coinvolgimento della popolazione. Tra i raid missilistici e i combattimenti casa per casa nelle aree urbane, si calcola che migliaia di civili in quei frangenti hanno perso la vita. La svolta definitiva si è avuta nel dicembre 2016, con l’esercito oramai in grado di controllare interamente Aleppo. E la battaglia, per l’appunto, sembrava per sempre archiviata.
Esercito siriano colto di sorpresa
Il controllo della seconda città siriana sembrava in effetti saldamente in mano ad Assad fino alle scorse ore. Alle prime luci dell’alba di questo mercoledì, diversi gruppi di ribelli hanno attaccato le linee del fronte. Così come sottolineato da diversi media siriani, si tratta soprattutto di combattenti appartenenti alla milizia nota con il nome di Tahrir Al Sham. Una sigla che indica l’ex Fronte Al Nusra, ossia quella che un tempo altro non era che la filiale siriana di Al Qaeda. Buona parte di chi ha attaccato è partito da Idlib, l’unica provincia occidentale della Siria ancora in mano ribelle.
L’esercito siriano si è fatto cogliere di sorpresa e adesso rischia di dover nuovamente trincerarsi per difendere Aleppo. Da Mosca è partito l’ordine per l’aviazione russa presente in Siria di dare manforte alle forze siriane. Pesanti bombardamenti sono in corso infatti a Idlib e nelle aree vicine, oltre che ovviamente nel nuovo fronte di battaglia aperto nelle ultime ore.
Voci sulla morte di soldati iraniani e russi
Proprio i russi potrebbero registrare almeno un caduto tra le proprie fila. In diversi canali Telegram, legati sia all’opposizione siriana che al governo, è spuntata la foto di quello che apparentemente sembra un membro delle forze speciali di Mosca ucciso durante gli scontri. Non solo, ma filtrano anche indiscrezioni sulla morte di diversi combattenti iraniani presenti nell’area. Teheran, altro alleato di Damasco, da anni ha numerosi basi proprio nel nord della Siria.
Di Mauro Indelicato. (Inside Over)