(Roma, 27 novembre 2024). Anche il gruppo di Hamas « disposto » al cessate il fuoco a Gaza che includa un « accordo serio per lo scambio di prigionieri »
E’ entrato in vigore alle 3 del mattino del 27 novembre (ora italiana) in Libano il cessate il fuoco nella guerra tra Israele e il movimento islamista Hezbollah, dopo oltre un anno di scontri che hanno provocato migliaia di morti. La tregua dovrebbe porre fine a una guerra che ha costretto allo sfollamento di decine di migliaia di persone in Israele e di altre centinaia di migliaia in Libano. Poco dopo l’inizio del cessate il fuoco, attraverso il portavoce Avichay Adraee l’esercito israeliano ha invitato gli abitanti del Libano meridionale a non avvicinarsi alle posizioni militari e allo stesso modo l’esercito libanese ha chiesto alla popolazione locale « di aspettare prima di ritornare nei villaggi e nelle città in prima linea in attesa del ritiro israeliano » e che « sta adottando le misure necessarie per completare il suo dispiegamento nel sud ».
Il conflitto è iniziato con gli attacchi transfrontalieri di Hezbollah a sostegno dell’alleato palestinese Hamas, dopo l’attacco in territorio israeliano del 7 ottobre 2023. Benjamin Netanyahu ha affermato che con la tregua le forze israeliane potranno concentrarsi sulle tensioni con l’Iran e sulla guerra nella Striscia di Gaza. Il primo ministro israeliano ha parlato al telefono con il presidente americano Joe Biden e lo ha ringraziato per « il suo coinvolgimento » nel raggiungimento dell’accordo. Questo cessate il fuoco rappresenta un « passo fondamentale » per la stabilità regionale, ha affermato il primo ministro libanese Najib Mikati. L’Iran ha celebrato la « fine dell’aggressione israeliana » contro il Libano, ha detto il portavoce diplomatico Esmail Baqai e da parte sua un funzionario di Hamas ha detto all’Afp che anche il gruppo palestinese è « disposto » a una tregua a Gaza che includa un « accordo serio per lo scambio di prigionieri ».
La durata del cessate il fuoco, ha detto Netanyahu, dipenderà « da ciò che accadrà in Libano » e Israele manterrà, « in pieno accordo con gli Stati Uniti, totale libertà d’azione » nel Paese. « Se Hezbollah viola l’accordo e cerca di riarmarsi, attaccheremo », ha sottolineato. La tregua è arrivata dopo una giornata di intensi bombardamenti israeliani nel centro di Beirut, costati la vita ad almeno 10 persone, secondo le autorità libanesi.
La tregua « proteggerà » Israele dalla « minaccia » del gruppo sciita, hanno affermato in una dichiarazione congiunta Biden e il presidente francese Emmanuel Macron, che ha negoziato la tregua insieme con gli Stati Uniti. Entrambi i Paesi « lavoreranno insieme a Israele e Libano per garantire il pieno rispetto di questo accordo », hanno aggiunto.
Secondo il portale americano Axios, l’intesa prevede una tregua di 60 giorni durante la quale Hezbollah e l’esercito israeliano si devono ritirare dal Libano meridionale in modo che le truppe libanesi possano essere schierate nell’area. Il piano prevede anche la creazione di un comitato internazionale per supervisionarne l’applicazione e gli Stati Uniti avrebbero promesso di sostenere le azioni militari israeliane in caso di atti ostili da parte di Hezbollah. La mediazione si basa sulla risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che ha posto fine alla precedente guerra tra Israele e Hezbollah nel 2006 e che stabilisce che solo l’esercito libanese e le forze di pace possono essere schierati sul confine meridionale del Libano. Ma il ministro israeliano della Sicurezza nazionale, di estrema destra, Itamar Ben Gvir, ha definito l’accordo un « errore storico ».