(Roma, 16 novembre 2024). Un bilancio tragico emerge dai dati diffusi dal Ministero della Sanità del Libano: 3.445 libanesi sono stati uccisi e 14.599 sono rimasti feriti a causa degli attacchi aerei e dei bombardamenti israeliani. Numeri drammatici, perlopiù taciuti dai grandi media tradizionali, che riflettono la gravità della situazione nel Paese e l’intensità dei bombardamenti che hanno colpito le aree residenziali e le infrastrutture, aumentando esponenzialmente il numero delle vittime civili. Perché è bene sempre ricordare che questi numeri non rappresentano solo un dato statistico, ma raccontano storie di vite spezzate e famiglie distrutte. Ai morti si aggiungono inoltre migliaia di di feriti (più di 14 mila), molti dei quali gravi, che si trovano ad affrontare cure mediche spesso limitate dalle difficoltà logistiche e dalla pressione sul sistema sanitario del Paese provato dal conflitto tra Israele ed Hezbollah.
A farne le spese tanti bambini
Con l’aumento degli attacchi israeliani su case e aree residenziali, riporta l’Associated Press, sempre più bambini sono vittime della violenza della guerra. Nelle ultime sei settimane, oltre 100 bambini sono stati uccisi in Libano e centinaia feriti. Degli oltre 14.000 feriti, infatti, circa il 10% sono bambini, molti dei quali hanno subito amputazioni, ustioni gravi e la perdita dei propri cari, portando cicatrici fisiche e psicologiche durature.
Ghassan Abu Sittah, celebre chirurgo britannico-palestinese che cura anche il giovane Hussein, teme le conseguenze a lungo termine: “Avremo una generazione di bambini feriti fisicamente, psicologicamente ed emotivamente.“
Il dramma dell’offensiva di Israele in Libano
Il 30 settembre scorso, Israele ha lanciato un’offensiva di terra nel Libano meridionale, segnando un’escalation significativa del conflitto contro Hezbollah e le sue roccaforti. Questa settimana, l’esercito israeliano ha condotto raid aerei nei sobborghi di Beirut per il quarto giorno consecutivo, mentre le autorità libanesi stanno valutando una proposta statunitense per un cessate il fuoco.
Mentre si attendono segnali diplomatici concreti, venerdì gli attacchi aerei hanno distrutto cinque edifici nei sobborghi meridionali della capitale libanese, uno dei quali situato nei pressi del trafficato snodo di Tayouneh. Secondo l’esercito israeliano, i caccia hanno colpito magazzini di munizioni, un quartier generale e altre infrastrutture utilizzate da Hezbollah. Zeina Khodr, corrispondente di Al Jazeera da Beirut, ha riferito che l’esercito israeliano aveva emesso due ordini di evacuazione forzata prima degli attacchi – anche se molti cittadini non sono riusciti ad evacuare in tempo, finendo così sotto il fuoco israeliano.
Gravi perdite economiche
Il gruppo Independent Task Force for Lebanon (ITFL), composto da economisti e ricercatori libanesi, ha avvertito che le perdite economiche causate dai bombardamenti israeliani potrebbero superare i 20 miliardi di dollari. Inoltre, la percentuale di persone che vivono in condizioni di povertà estrema potrebbe raggiungere l’80% nelle aree maggiormente colpite dai bombardamenti.
Nel frattempo, l’organizzazione umanitaria internazionale Mercy Corps ha stimato che il PIL del Libano potrebbe contrarsi del 12,81% se il conflitto continuerà con la stessa intensità, o addirittura del 21,9% nel caso in cui Israele imponesse un blocco e intensificasse i bombardamenti e i combattimenti di terra. Stime simili anche da parte della Banca Mondiale, la quale ha dichiarato che il conflitto in corso ha causato danni e perdite per 8,5 miliardi di dollari.
Come va la guerra in Libano
Hezbollah ha subito grosse perdite, inclusa l’uccisione del leader Hassan Nasrallah e di altri alti comandanti dell’organizzazione sciita vicina all’Iran. Nonostante ciò, il gruppo sciita ha continuato a lanciare razzi contro il territorio israeliano, mentre i suoi combattenti affrontano le truppe israeliane nel sud del Libano, intensificando uno scontro già devastante per la popolazione civile. Tuttavia, Hezbollah rimane un osso duro. Come ha spiegato Andrea Muratore su InsideOver, l’organizzazione libanese si conferma dotata di una capacità militare tutt’altro che insignificante e capace, nonostante la decapitazione della sua leadership e la superiorità aerea israeliana, di contendere palmo a palmo il terreno.
Di Roberto Vivaldelli. (Inside Over)