Presto la reazione di Israele all’attacco iraniano. Mistero sulla sorte del nuovo capo di Hezbollah

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(Roma, 05 ottobre 2024). I media israeliani annunciano una « reazione seria e significativa » attesa « all’inizio della prossima settimana ». Il « partito di Dio » rivendica di aver colpito una base aerea a Haifa. Nuovi raid su Beirut, ucciso un capo dell’ala militare di Hamas

Mentre proseguono i raid israeliani su Beirut, costati oggi la vita a un comandante militare di Hamas, e permane il mistero sulla sorte di Safieddine, nuovo capo di Hezbollah, Tel Aviv annuncia una risposta all’attacco iraniano, attesa per « l’inizio della prossima settimana ». È quanto riferisce la stampa israeliana citando fonti dell’Idf secondo le quali la reazione sarà « seria e significativa ».

Hezbollah ha nel frattempo rivendicato di aver colpito con una salva di missili una base aerea israeliana vicino ad Haifa. La base colpita con razzi Fadi-1, dicono i miliziani sciiti, è quella di Ramat David a circa 45 chilometri (30 miglia) dal confine libanese. In una nota, il gruppo sostenuto dall’Iran ha anche affermato di aver colpito un carro armato israeliano nel Libano meridionale, vicino al confine, con un missile.

Da Tel Aviv una risposta « seria e significativa »

« L’esercito israeliano sta preparando una risposta all’attacco iraniano illegale e senza precedenti contro i civili israeliani e Israele », ha detto un ufficiale IDF che ha chiesto di restare anonimo e non ha fornito dettagli sulla natura o sui tempi della risposta. L’esercito, secondo la stampa israeliana, non esclude la possibilità che l’Iran lanci nuovamente missili successivamente a questo attacco preannunciato, una reazione al lancio di circa 200 missili da parte dell’Iran avvenuto il primo ottobre scorso, il secondo attacco diretto in meno di sei mesi.

La maggior parte dei missili sono stati intercettati dal sistema di difesa aerea israeliano, mentre altri hanno colpito basi militari senza causare gravi danni o vittime, secondo l’esercito israeliano. Le Guardie della Rivoluzione, l’esercito ideologico della Repubblica islamica dell’Iran, hanno rivendicato la ritorsione per l’assassinio del leader degli Hezbollah libanesi, Hassan Nasrallah, e di quello di un generale iraniano, Abbas Nilforoushan, ucciso il 27 settembre in un massiccio raid israeliano nei sobborghi di Beirut. L’attacco iraniano contro Israele mirava anche a vendicare la morte del leader di Hamas Ismail Haniyeh, ucciso il 31 luglio a Teheran in un attacco attribuito a Israele dall’Iran e dal movimento islamico palestinese. Israele non ha rilasciato alcuna dichiarazione in merito.

Safieddine è ancora vivo ? Hezbollah: « Persi i contatti »

Di ora in ora stanno aumentando le possibilità che Hashem Safieddine, il successore più accreditato dell’ex segretario generale di Hezbollah Hassan Nasrallah, sia stato ucciso in un attacco israeliano nel sud di Beirut, insieme ai vertici che erano con lui. È questa la lettura più diffusa dei media della regione mediorientale, che danno come sempre più probabile la morte del numero 2 di Hezbollah.

Fonti di Hezbollah hanno riferito ad Al Jazeera di aver perso i contatti con il presidente del suo consiglio esecutivo, Hashem Safieddine, da venerdi’ scorso. Una fonte di sicurezza libanese, che cita il gruppo armato, ha detto che, effettivamente, Safieddine si trovava in un quartier generale sotterraneo nell’area di Marijah, quartiere meridionale di Beirut, quando è stato preso di mira da un attacco aereo israeliano.

Da quando sono avvenuti i raid, nella notte tra giovedì e venerdì, è la prima volta che Hezbollah si esprime sulla sorte del leader, considerato il successore più papabile di Nasrallah. Da ieri fonti di stampa israeliana e saudita davano Safieddine per morto, mentre altri media ne hanno riferito la sola irreperibilità o il ferimento. Finora non ci sono state dichiarazioni ufficiali da parte dell’esercito israeliano. Fonti della sicurezza libanese hanno riferito a Sky News Arabia che le possibilità che qualcuno sopravvivesse all’attacco mirato erano « quasi zero ».

Ucciso un leader delle brigate Ezzedine al-Qassam

Saeed Atallah Ali, un capo delle brigate Ezzedine al-Qassam, ala militare di Hamas, è stato ucciso in un raid israeliano nel nord del Libano insieme alla moglie e alle due figlie piccole. Lo ha conferma il movimento palestinese ai media locali. « Promettiamo al nostro popolo di vendicare il sangue puro che è stato versato e di confermare che la nostra prossima serie di risposte sarà nei fatti prima che nelle parole », ha affermato Hamas in una dichiarazione.

Ali è stato ucciso nella sua casa nel campo profughi di Beddawi, vicino a Tripoli, nel nord del Libano, colpito per la prima volta dall’inizio della guerra.

Almeno 18 miliziani di Hamas sono stati uccisi in Libano e tra questi, per stessa ammissione del gruppo, il suo leader in Libano Fatah Sharif Abu al-Amine nella sua casa nel campo di Al-Bass nel sud del Libano; Samer al-Hajj, eliminato ad agosto mentre era a bordo di un veicolo a Sidone, nel sud del Libano, e in gennaio il vice leader di Hamas Saleh al-Aruri con altri sei miliziani nella roccaforte di Hezbollah a Beirut sud.

Sono una decina i campi profughi palestinesi nel Libano creati per coloro che erano stati cacciati o sono fuggiti durante la guerra del 1948 che ha accompagnato la creazione di Israele. Per una convenzione di lunga data, l’esercito libanese rimane fuori dai campi e lascia che le fazioni palestinesi gestiscano la sicurezza.

Nuovi scontri al confine libanese

Il movimento armato Hezbollah riferisce di scontri con le truppe israeliane al confine con il Libano. In precedenza aveva detto di aver costretto i soldati israeliani a « ritirarsi » nella zona. « I soldati del nemico israeliano hanno tentato di nuovo di avanzare verso la periferia del villaggio di Adaysseh » e ‘gli scontri continuano’, ha dichiarato il gruppo in un comunicato. Il movimento libanese ha inoltre dichiarato di aver colpito con razzi le truppe israeliane nella zona di Yarun, nel sud del Libano, e in due punti oltre il confine. L’ultimo raid israeliano avrebbe interrotto l’autostrada principale che collega il Libano alla Siria. La capitale del Libano, riferisce Al Jazeera, è nuovamente nel mirino degli attacchi aerei israeliani. L’episodio è avvenuto dopo che l’Idf ha intimato ai residenti di un sobborgo meridionale di Beirut di abbandonare la zona. L’esercito israeliano ha dichiarato di aver attaccato edifici di proprietà di Hezbollah.

Hezbollah e Israele si scambiano quotidianamente fuoco transfrontaliero da quasi un anno, con il movimento che afferma di agire a sostegno dell’alleato palestinese Hamas per la guerra di Gaza. Israele, affermando di prendere di mira Hezbollah nel tentativo di rendere l’area settentrionale di Israele sicura per il ritorno degli sfollati, ha intensificato i bombardamenti e questa settimana ha annunciato che le sue truppe hanno iniziato a compiere raid di terra in parti del Libano meridionale.

(AGI)