(Roma, 30 settembre 2024). La guerra di aggressione in Ucraina può finire ora se la Russia ritira le sue forze e se ritira le sue rivendicazioni di annessione delle regioni di Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia, lo si legge in una dichiarazione dei ministri degli Esteri dei Paesi del G7. A due anni dall’annessione illegale russa di parti di queste regioni, i ministri degli Esteri di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito, Stati Uniti e l’Alto rappresentante dell’Unione europea, sono “fermamente al fianco dell’Ucraina e della sua integrità territoriale, sovranità e indipendenza”, si legge nella dichiarazione.
“Non accetteremo mai queste o altre violazioni del diritto internazionale commesse dalla Russia contro l’Ucraina e il suo popolo e continueremo a condannare nei termini più forti possibili l’aggressione illegale della Russia, le sue violazioni dei diritti umani e gli abusi nei territori temporaneamente occupati dell’Ucraina e i continui attacchi brutali che distruggono infrastrutture civili, critiche e urbane”, hanno riferito i ministri del G7. “Invitiamo tutti i membri della comunità internazionale a fare lo stesso e a sollecitare la Russia, membro permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, a rispettare la Carta delle Nazioni Unite e i principi fondamentali che sostengono l’ordine internazionale. Il nostro sostegno politico, militare, finanziario, economico e umanitario all’Ucraina e alla sua legittima difesa contro l’invasione su vasta scala della Russia rimane saldo, così come il nostro impegno ad aumentare i costi della guerra illegale per la Russia”, prosegue la dichiarazione.
Queste misure “contribuiranno a stabilire le condizioni appropriate per una pace completa, giusta e duratura fondata sui principi della Carta delle Nazioni Unite. Continueremo a coinvolgere la comunità internazionale a tal fine, puntando a ripristinare il pieno rispetto dell’ordine internazionale basato sulle regole. Questa guerra di aggressione può finire ora se la Russia ritira le sue forze immediatamente, completamente e incondizionatamente da tutto il territorio ucraino fino ai suoi confini riconosciuti a livello internazionale, se ritira le sue rivendicazioni di annessione delle regioni di Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia, così come della Repubblica autonoma di Crimea e della città di Sebastopoli, e se rispetta i diritti sovrani dell’Ucraina come nazione indipendente”, si conclude il testo.