Raid di Israele su Khan Younis: almeno 40 morti. Le Idf : «Colpito centro di Hamas»

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L’esercito israeliano ha colpito la zona umanitaria di Al-Mawasi a Khan Yunis lungo la Striscia di Gaza. Tra gli obiettivi un centro di comando dei terroristi palestinesi

Pesante raid israeliano nella notte lungo la Striscia di Gaza. Secondo le prime informazioni le Idf hanno condotto dei bombardamenti nella zona umanitaria di Al-Mawasi a Khan Yunis, la principale città meridionale del territorio palestinese. Un funzionario della Difesa civile di Gaza ha riferito alla Afp che 40 persone sono morte e altre 60 sono rimaste ferite. Fonti delle forze armate di Tel Aviv hanno comunicato che lo strike è avvenuto coi caccia e che l’obbiettivo primario erano « terroristi di Hamas che operavano all’interno di un centro di comando e controllo situato nell’area ». « Le organizzazioni terroristiche nella Striscia di Gaza », ha aggiunto il portavoce, « continuano ad abusare sistematicamente delle infrastrutture civili e umanitarie, compresa l’Area umanitaria designata, per svolgere attività terroristiche contro lo Stato di Israele e le truppe dell’IDF ». Rapida la replica di Hamas che ha bollato la versione di Israele come una « palese menzogna ». Stando a una prima ricostruzione fatta sul luogo dell’attacco alle prime luci dell’alba Il raid è avvenuto ha colpito una ventina di tende in cui dormivano gli sfollati vicino alla moschea Ozman bin Affan, dietro il British Hospital situato nella zona sud-ovest della città.

Dopo diverse ore l’esercito ha spiegato che si è trattato di un’operazione congiunta con i servizi segreti interni, lo Shin Bet. Nel mirino sarebbero finiti tre miliziani di alto rango di Hamas: Samer Ismail Khader Abu Daqqa, a capo delle forze aeree di Hamas; Osama Tabash, a capo della sorveglianza e degli obiettivi nella divisione di intelligence di Hamas e Ayman Mabhouh, un altro alto ufficiale di Hamas. I tre, spiegano ancora fonti israeliane, sono stati « direttamente coinvolti nel massacro del 7 ottobre » e in altri attacchi contro le truppe a Gaza e contro Israele negli ultimi mesi.

Sempre secondo quanto riporta Afp la protezione civile di Gaza è al lavoro per recuperare 15 dispersi a seguito dell’attacco. Sempre secondo voci in arrivo dal territorio palestinese i bombardamenti avrebbero causato enormi crateri. Mahmoud Basal, portavoce della difesa civile di Khan Yunis, ha detto alle agenzie internazionali che « intere famiglie sono scomparse nel massacro di Mawasi Khan Yunis, sotto la sabbia, in buche profonde ». L’Idf ha detto di aver adottato misure per evitare danni ai civili, inclusa un’ « estesa raccolta di informazioni » e una continua sorveglianza aerea nelle ore precedenti al raid, « in modo da verificare la presenza [degli obiettivi] nell’area insieme ad altri terroristi ».

A quasi un anno dall’attacco terroristico del 7 ottobre e dalla successiva offensiva di Israele contro la Striscia il 90% della popolazione di Gaza – più di 2 milioni di persone – è attualmente sfollata, e quasi tutti i profughi sono ammassati nella « zona umanitaria » designata dall’Esercito, che copre il 14% del centro e del sud della Striscia in aree di Mawasi, Khan Yunis e Deir al Balah.

Di Alberto Bellotto. (Il Giornale)