Sale la tensione in Libano. L’ordine ai cittadini occidentali : «lasciate subito il paese»

0
135

(Roma, 03 agosto 2024). La rappresentanza diplomatica di Washington ha raccomandato i cittadini Usa di prenotare immediatamente un volo. Messaggio analogo dal governo di Londra ai britannici: « Andatevene ora »

La guerra tra Hezbollah e Israele sembra farsi sempre più vicina. L’ambasciata degli Stati Uniti in Libano ha chiesto ai cittadini americani di lasciare il Paese dei cedri il prima possibile, nonostante molte compagnie aeree internazionali, tra cui Lufthansa e Airfrance, abbiano sospeso i voli da e per Beirut. Un appello analogo è stato rivolto dal governo di Londra anche ai britannici che si trovano nella nazione mediorientale.

« Incoraggiamo coloro che desiderano lasciare il Libano a prenotare qualsiasi biglietto disponibile, anche se il volo non parte immediatamente o non segue la rotta scelta », si legge in una nota della rappresentanza diplomatica di Washington. « Raccomandiamo ai cittadini statunitensi che scelgono di non lasciare il Libano di preparare piani di emergenza per situazioni di emergenza e di essere pronti a rifugiarsi sul posto per un lungo periodo di tempo ». L’ambasciata ha anche segnalato ai detentori di un passaporto Usa di non fare affidamento sul governo per la partenza assistita o l’evacuazione in caso di crisi.

Da parte sua, il ministro degli Esteri britannico David Lammy ha dichiarato che « le tensioni sono alte e la situazione potrebbe deteriorarsi rapidamente. Mentre lavoriamo 24 ore su 24 per rafforzare la nostra presenza consolare in Libano, il mio messaggio ai cittadini britannici è chiaro: andatevene ora ». Il governo di Londra ha anche fatto sapere di aver inviato funzionari in Medio Oriente per fornire supporto al personale dell’ambasciata, nell’ambito della pianificazione preparatoria per una serie di possibili scenari di conflitto.

Nei giorni scorsi, anche i governi di Francia, Germania, Belgio, Norvegia e Italia avevano invitato i loro cittadini a lasciare il Libano, nel timore di un’escalation lungo la Linea blu a seguito della strage di bambini nelle alture del Golan. Dopo l’uccisione del numero due di Hezbollah Fuad Shukr e del capo dell’ufficio politico di Hamas Ismail Haniyeh, la situazione si è ulteriormente complicata ed è probabile che l’Iran e i suoi alleati lancino una rappresaglia contro lo Stato ebraico nei prossimi giorni.

Secondo gli esperti statunitensi, l’attacco potrebbe essere più massiccio rispetto a quello dell’aprile scorso.

Giovedì 1° agosto, il portavoce dell’esercito israeliano Herzi Halevi ha riferito che le Idf erano in stato di massima allerta e pronte a gestire “qualsiasi minaccia”. Il governo di Washington, tramite l’Egitto, ha avvertito l’Iran di non attaccare alti funzionari e diplomatici dello Stato ebraico in Medio Oriente e di non danneggiarne le aree e strutture civili o commerciali.

Di Filippo Jacopo Carpani. (Il Giornale)