(Roma, 12 giugno 2024). I guerriglieri libanesi minacciano un’escalation dopo l’attacco israeliano
A Beirut è stato il giorno della commemorazione e dell’onore durante il corteo funebre reso al leader militare, martire di Hezbollah, Talib Sami Abdullah.
Abu Taleb, nome di battaglia, era il più importante comandante di Hezbollah. È morto martedì sera durante un attacco israeliano nel sud del Libano, quel fronte che preoccupa non poco Israele e la coalizione internazionale perché si teme un nuovo conflitto. Il movimento sciita libanese filoiraniano – che è alleato di Hamas – ha confermato che oltre a Abu Taleb sono rimasti uccisi altri 3 alti funzionari. L’uccisione del comandante ha scatenato la reazione di Hezbollah, c’è stato un lancio massiccio di razzi dal Libano verso Israele, l’esercito di Tel Aviv sostiene che in tre diversi attacchi ravvicinati sono stati lanciati almeno 215 razzi sulla zona del Monte Meron, nel Nord del Paese. L’Iron Dome, il sistema di difesa israeliano, ha intercettato diversi missili libanesi limitando i danni alle strutture militari di Tel Aviv.
La versione dell’Idf
Idf sostiene che non ci sono state né vittime né feriti. Sempre l’esercito israeliano ha poi informato che aerei da combattimento dell’Aeronautica militare hanno colpito obiettivi di Hezbollah nel Sud del Libano, in risposta all’attacco su Israele. I guerriglieri libanesi hanno minacciato un’escalation di operazioni contro Israele. Il governo Netanyahu invece ha fatto sapere che ancora non è stato deciso se lanciare un attacco militare su vasta scala contro Hezbollah in Libano, per il momento solo operazioni mirate contro le strutture e gli alti comandanti del gruppo sciita filo-Iran.
Il timore per il piano di pace
Il fronte del Libano non è solo un problema sul campo, il timore è che possa rischiare di mettere in discussione anche il piano di pace proposto dagli Stati Uniti, votato favorevolmente con la risoluzione Onu e che oggi ha portato a nuovi contrasti. « Hamas ha proposto delle modifiche alla proposta di tregua avanzata dagli Stati Uniti, alcune delle quali sono difficili da soddisfare » ha affermato il segretario di Stato Usa Antony Blinken in conferenza stampa a Doha. Il ministro degli Esteri del Qatar Al-Thani ha specificato che per raggiungere un accordo su una tregua a Gaza e la liberazione degli ostaggi servono concessioni da entrambe le parti. Hamas nega di aver chiesto cambiamenti alla proposta Usa: i guerriglieri filopalestinesi chiedono garanzie scritte da parte degli Stati Uniti per un cessate il fuoco permanente e il ritiro delle forze israeliane dalla Striscia. Intanto oggi Gaza City, 14 vittime in un attacco israeliano he sostiene di aver distrutti oltre 30 obiettivi terroristici di Hamas a Rafah.
Di Raniero Altavilla. (TG LA7)