(Roma, 11 aprile 2024). « Stanno spostando i bambini sul territorio russo, i bambini crescono lì, diventano adulti, possono anche esser richiamati alle armi e mandati a combattere ». Grazie all’Italia per suo coinvolgimento nella « coalizione per il ritorno dei bambini »
« Sono più di 19.000 i bambini ucraini » deportati in Russia « secondo i dati di Kiev », ma Mosca afferma che « sono molti di più, dobbiamo verificare queste cifre ». E’ quanto ha detto la first lady ucraina, Olena Zelenska, nell’intervista rilasciata al Tg2 Post questa sera. « Stanno spostando i bambini sul territorio russo, – ha aggiunto – i bambini crescono lì, diventano adulti, possono anche esser richiamati alle armi e mandati a combattere in Ucraina. Abbiamo già testimonianze di questo genere ».
Zelenska ha specificato che « la Russia non sta rispondendo alle nostre richieste », rimarcando che ai minori « cambiano i documenti, le generalità ». Quindi ha raccontato: « A tutti viene raccontato che loro non servono più in Ucraina, che l’Ucraina li ha abbandonati. E’ un indottrinamento dei bambini. Mi sembra un cinismo e un crimine molto grande nei confronti dei bambini, di chi non può difendersi ».
La first lady ucraina ha ringraziato l’Italia per il suo coinvolgimento nella » coalizione per il ritorno dei bambini » ucraini deportati in Russia. « C’è la necessità di un paese neutro che apra consolati in territorio russo a cui possano rivolgersi i cittadini ucraini, le famiglie o i bambini stessi che vogliono tornare – ha detto Zelenska – perchè ad oggi i cittadini ucraini sul territorio russo non sanno dove rivolgersi ».
Zelenska : devo sostenere mio marito e ispirarlo quando posso
« Devo adempiere a quello che mi sono presa come incarico, come moglie del presidente dell’Ucraina devo sostenerlo, devo ispirarlo quando posso, testimoniare, fare in modo che il mondo non distolga lo sguardo », ha detto poi la first lady ucraina parlando di questioni più intime. « Ci vediamo con i bambini di mattina, quando si preparano tutti quanti, e di sera. Di notte, quando ci sono le sirene, dobbiamo scendere nei rifugi. Io cerco di lavorare di più. Più sei immerso nel lavoro, meno hai pensieri dedicati alle cose brutte, al pericolo », ha spiegato. Con mio marito « non abbiamo molto tempo per stare insieme purtroppo. Però capiamo perché è così e ci godiamo semplicemente il tempo che possiamo dedicare a noi stessi. Dobbiamo essere grati, ci sono molte famiglie non hanno la possibilità di vedere i propri cari », ha aggiunto.