I servizi di intelligence libanesi hanno arrestato questa mattina dei siriani per il presunto coinvolgimento nel rapimento di Pascal Sleiman, coordinatore del partito cristiano Forze libanesi a Byblos, avvenuto ieri sera. Lo ha annunciato il comando dell’esercito libanese su X aggiungendo: « Le indagini proseguono per determinare dove è stato trattenuto e perché è stato rapito ». Secondo fonti della sicurezza citate dall’emittente “Mtv”, Sleiman sarebbe ancora vivo. Ieri sera il coordinatore delle Forze libanesi è stato sequestrato da quattro uomini armati alla guida di una Subaru bianca all’incrocio tra la città di Lehfed e la strada di Mayfouk e Hakel, nella zona di Jbeil, nel nord del Libano. Il partito Fl ha invitato le associazioni dei commercianti di Jbeil a chiudere tutti i negozi in segno di protesta contro il rapimento di Sleiman e ha invitato « i partiti, le personalità alleate e indipendenti a unirsi per protestare e difendersi contro qualsiasi attacco alle libertà pubbliche e private in Libano ». Questa mattina un gruppo di manifestanti ha bloccato l’autostrada di Jbeil in entrambe le direzioni e la strada costiera.
Elie Baraghid, dirigente delle Forze libanesi ha commentato il rapimento affermando: “Siamo presi di mira”. In un’intervista rilasciata al sito d’informazione “Houna Loubnane”, Baraghid ha affermato: “Non è accettabile che degli individui rapiscano qualcuno minacciando la sicurezza”, e ha aggiunto: “I servizi di sicurezza devono riportare Sleiman alla sua famiglia”, altrimenti, ha proseguito, “se Sleiman non farà ritorno nessuno potrà rimproverarci per ciò che faremo”.