L’Italia ospita venerdì un incontro tecnico sulle Forze armate del Libano

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(Roma, 28 febbraio 2024). Lo hanno confermato ad “Agenzia Nova” fonti del Comando delle Fal

L’Italia ospiterà venerdì primo marzo un incontro militare al livello internazionale incentrato sul sostegno alle disastrate Forze armate libanesi (Fal). Lo hanno confermato oggi ad “Agenzia Nova” fonti del Comando delle Fal. Si tratta in particolare di una riunione tecnica che si tiene nell’ambito della risoluzione del Consiglio di sicurezza 1701 dell’11 agosto 2006, la quale invitava alla completa cessazione delle ostilità degli attacchi del movimento paramilitare libanese Hezbollah e delle operazioni militari di Israele, rafforzava il contingente della Forza di interposizione delle Nazioni Unite in Libano (Unifil, da due mila a 13 mila unità) affidandogli un’azione di “cuscinetto” nel Libano meridionale, da svolgere congiuntamente alle Forze armate libanesi. All’incontro dovrebbero partecipare militari dei Paesi maggiormente coinvolti nella missione Unifil, come la Spagna (a cui è affidato il comando), ma anche Regno Unito e Germania. E’ atteso a Roma anche del comandante in capo delle Fal, generale Joseph Aoun.

I soldati delle Forze armate libanesi “non sono pronti a combattere”, per ammissione dello stesso ministro della Difesa del Libano, Maurice Sleem. In un’intervista al quotidiano saudita “Asharq al Awsat”, l’esponente del governo ad interim di Beirut ha detto che “il basso stipendio percepito non permette ai soldati di essere combattenti a tempo pieno: la maggior di loro svolge altri lavori per sfamare le proprie famiglie”. Il ministro ha sottolineato “l’urgente necessità di equipaggiare i soldati combattenti e di creare nuove unità, se necessario, per rafforzare le truppe combattenti dell’esercito nel Sud”. Sleem ha quindi invitato i paesi amici del Libano a “fornire un sostegno sufficiente per dotare l’esercito di attrezzature che gli consentano di svolgere i compiti richiesti”.

“La risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite prevedeva lo schieramento di 15 mila soldati libanesi al confine meridionale, ma le Fal non hanno potuto fornire numeri sufficienti: abbiamo bisogno del sostegno dei paesi amici interessati alla stabilità della regione”, ha aggiunto il ministro. Vale la pena ricordare che la Conferenza a sostegno della Forze armate libanesi, che avrebbe dovuto tenersi il 27 febbraio a Parigi, è stata rinviata “sine die”, suscitando non pochi malumori negli ambienti libanesi. Il rinvio arriva alla luce di un “preoccupante cambiamento nello scontro a fuoco” tra il movimento paramilitare sciita filo-iraniano Hezbollah e l’esercito israeliano, secondo quanto annunciato dalla Forza di interposizione in Libano delle Nazioni Unite (Unifil).

Hezbollah ha annunciato ieri di aver preso di mira la base aerea israeliana “Meron” con un attacco missilistico in risposta ai raid israeliani a Baalbek, nella Bekaa, nell’est del Paese, per la prima volta dall’inizio degli scontri nel sud dal Libano, l’ 8 ottobre, un giorno dopo l’attacco del movimento islamista Hamas contro Israele. Il “Partito di Dio” ha anche annunciato un attacco contro “il quartier generale della 146ma divisione a Ga’atoun con decine di missili Katyusha (…) in risposta agli attacchi israeliani contro i villaggi e regioni del sud”.

(Nova News)