Aerei da guerra russi hanno sorvolato, nella mattina del 6 aprile, la regione siriana Nord-occidentale di Idlib, per la prima volta dal raggiungimento della tregua. Parallelamente, l’esercito turco continua a istituire nuove postazioni. A riferirlo, il quotidiano arabo al-Araby al-Jadeed, secondo cui gli aerei russi sono stati visti, nello specifico, nelle aree orientali e settentrionali del governatorato di Idlib. A detta di fonti locali, questi erano decollati dalla base di Hmeimim, situata nella regione di Latakia, e da qui si sono diretti verso la regione siriana Nord-occidentale, senza, tuttavia, condurre alcun attacco. Nel corso della notte tra il 5 ed il 6 aprile, gli aerei di Mosca hanno sorvolato soprattutto l’asse orientale di Idlib, suscitando preoccupazione nella popolazione locale, sempre più timorosa di nuovi bombardamenti che potrebbero infrangere la tregua attualmente in corso. La regione di Idlib continua, però, ad essere testimone di tensioni. Gli ultimi attacchi ad opera delle forze del regime siriano si sono verificati nella sera del 5 aprile e all’alba del giorno successivo, il 6 aprile. In particolare, l’esercito affiliato al presidente siriano, Bashar al-Assad, ha colpito diversi villaggi situati presso il fronte di Saraqib. La medesima area ha poi assistito, sempre il 5 aprile, a scontri via terra che hanno visto impegnate le forze di Assad ed i gruppi ribelli. Saraqib svolge un ruolo rilevante, in quanto attraversata sia dalla strada internazionale M4, che collega Aleppo e Latakia, sia dalla cosiddetta M5, via di comunicazione tra Aleppo e Damasco. La città è stata conquistata dall’esercito del regime il 2 marzo, ma da allora le aree circostanti, dove sono presenti ancora gruppi di ribelli, hanno continuato ad assistere a scontri e sporadici bombardamenti. Il quadro della situazione a Idlib delle ultime ore vede poi una crescente mobilitazione da parte delle forze turche. Stando alle dichiarazioni di fonti locali del 6 aprile, l’esercito di Ankara ha istituito una nuova postazione nella zona di Bernas, presso il distretto occidentale di Badama, situato nelle vicinanze dell’area rurale di Latakia. Nella sera del 5 aprile, inoltre, la Turchia ha inviato ulteriori rinforzi presso il Nord-Ovest della Siria, dopo aver creato, nel corso della giornata, tre nuove postazioni nell’area circostante la strada internazionale M4. I rinforzi sono stati costituiti perlopiù da carri armati, mezzi per il trasporto del personale e veicoli militari.
Tali operazioni giungono a seguito dell’invito del Segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, il quale, dal 27 marzo, ha chiesto un cessate il fuoco per tutto il Paese, con il fine di contrastare l’emergenza coronavirus. Le Nazioni Unite hanno evidenziato che l’epidemia minaccia, in particolare, i 6.5 milioni di sfollati del Paese e oltre un milione di civili, situati presso gli accampamenti al confine turco. La Siria risente, poi, delle conseguenze del perdurante conflitto, che ha gravemente danneggiato il sistema sanitario e le infrastrutture a disposizione. (Media/Agenzie)