(Roma, 25.10.2023). Al centro del vertice i modi per sostenere questi movimenti palestinesi nelle loro guerre contro Israele. Lo ha riferito la formazione pro-iraniana
Il capo degli Hezbollah libanese si è riunito con i dirigenti di Hamas e della Jihad islamica per definire i modi per sostenere questi movimenti palestinesi nelle loro guerre contro Israele. Lo ha riferito la formazione pro-iraniana.
L’annuncio arriva mentre gli scontri quotidiani contrappongono Hezbollah e Israele sul confine meridionale del Libano dallo scoppio della guerra avvenuto quasi tre settimane fa e i timori di una conflagrazione regionale si accrescono.
Hezbollah non ha precisato la data o il luogo dell’incontro tra il suo segretario generale Hassan Nasrallah e il numero due di Hamas Saleh al-Arouri, e il capo della Jihad islamica Ziad al-Nakhala.
Le tre cariche hanno ripercorso “gli ultimi avvenimenti avvenuti nella Striscia di Gaza dall’inizio dell’operazione al-Aqsa Flood », il sanguinoso attacco sferrato da Hamas sul territorio israeliano il 7 ottobre e che ha decretato l’inizio della guerra. Hanno fatto riferimento a “ciò che l’asse della resistenza deve fare in questa tappa critica per vincere (..) a Gaza in Palestina” e “fermare l’aggressione selvaggia” di Israele.
Hamas e Hezbollah, secondo alcune fonti vicine a Hezbollah, hanno costituito, molto prima dell’attacco del 7 ottobre, un centro di “operazioni comuni” con la Jihad islamica e la forza Al-Qods, l’unità che sta ai vertici delle Guardie della Rivoluzione in Iran.
I tre gruppi fanno parte dell’”asse della resistenza” a favore degli iraniani contro Israele e coordinano le loro azioni con fazioni palestinesi, siriane, irachene e altre. L’incontro ha anche menzionato “il confronto in corso sulle frontiere libanesi”.
Queste azioni hanno fatto 52 morti dal lato libanese di cui quattro civili, 39 combattenti di Hezbollah e nove altri militanti delle organizzazioni correlate, secondo il nuovo calcolo condotto da Afp, considerando l’annuncio degli Hezbollah della morte di altri suoi membri. Quattro persone sono state uccise dal lato israeliano della frontiera. Per ora gli scontri restano limitati, così come i bombardamenti israeliani sui villaggi al confine nel Sud del Libano.
Secondo Israele, più di 1400 persone, per lo più civili, sono stati uccisi negli attacchi condotti da Hamas e circa 220 fatte ostaggi, stranieri o con doppia nazionalità. Sono stati liberati quattro ostaggi. Nella striscia di Gaza, più di 5791 persone sono state uccise, di cui 2360 bambini, secondo Hamas, movimento islamico che controlla il territorio palestinese dal 2007, dall’inizio del conflitto.