Francia: attacco con coltello in un liceo ad Arras, morto un insegnante (video)

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(Roma, 13.10.2023). Fermato l’aggressore, un ventenne ceceno schedato per « collegamenti con l’estremismo islamico ». Avrebbe gridato « Allah Akbar »

Un insegnante è stato ucciso oggi nell’attacco con il coltello in un liceo di Arras, nel nord della Francia: è quanto riferisce Bfm-Tv, confermando inoltre due feriti gravi, un agente di sicurezza e un altro docente. Avrebbero riportato ferite all’addome e alla carotide. Indaga l’antiterrorismo.

L’aggressione con il coltello

Il principale sospetto è stato fermato dalle forze dell’ordine. Secondo quanto riferiscono alcuni media francesi, l’uomo avrebbe gridato « Allah Akbar ». Sul luogo dell’attacco stanno arrivando il presidente Emmanuel Macron, il ministro dell’Interno Gérald Darmanin e quello dell’Istruzione Gabriel Attal.

L’attacco si è verificato alle 11 di venerdì mattina. Nei video ripresi dalle finestre affacciate sul cortile, si vedono alcuni uomini affrontare l’aggressore. Cercano di parlargli e di disarmarlo. Lui si accanisce su un uomo e ne affronta altri. La polizia è intervenuta nell’arco di una decina di minuti: lo ha neutralizzato con un taser.

L’assalitore cercava un insegnante di storia

Martin Doussau, insegnante di filosofia, è uno degli uomini che hanno cercato di affrontare l’aggressore e di fermarlo. Ha raccontato che il 20enne continuava a chiedergli: « Sei un professore di storia »?

Dopo alcuni secondi Doussau si è allontanato, per aspettare l’intervento della polizia. « Saranno passati al massimo dieci minuti – ha detto – poi sono arrivati gli agenti che sono intervenuti con un taser ». Nel frattempo è scattato il meccanismo di confinamento degli studenti, che sono stati portati al sicuro.

Chi è l’autore dell’aggressione

Secondo le prime informazioni, l’aggressore è un ventenne ex allievo del liceo, il Gambetta di Arras. E’ stato fermato dalle forze dell’ordine. L’uomo è di origine cecena ed è stato arrestato anche il fratello, riporta Le Figaro.

L’uomo era stato schedato dalle forze di sicurezza con la ‘fiche S’, riservata alle persone da monitorare per legami con l’estremismo islamico. Da diverse settimane, i servizi di sicurezza francesi stanno esprimendo una particolare preoccupazione per la radicalizzazione dei giovani nord-caucasici.

Gli allievi sono stati messi al sicuro e la situazione è sotto controllo.

Il fratello dell’aggressore

Oltre all’aggressore ceceno, la polizia ha arrestato anche suo fratello minore, in un altro liceo. Il ragazzo è stato interrogato e trattenuto dalle forze dell’ordine, ma non sarebbe stato armato.

Il caso all’antiterrorismo

L’attacco con il coltello con l’uccisione di un professore del liceo « Gambetta » di Arras è di competenza della procura antiterrorismo, che è stata investita del caso poche ore dopo il fatto.

« Mi occupo da tanti anni di terrorismo ma sono ugualmente sotto shock – ha detto Sliman Hamzi, poliziotto, intervistato da BFM TV – Si è formato il panico. Quando siamo arrivati abbiamo trovato la vittima a terra, e altri feriti ».

L’allerta in Francia dopo gli attacchi di Hamas

La Francia era in allerta per fenomeni di antisemitismo « a bassa intensità » negli ultimi giorni, come discorsi d’odio e scritte comparse sui muri. Un fenomeno che si è intensificato dopo gli attacchi di Hamas in Israele del 7 ottobre.

Per questo alcune scuole ebraiche sono rimaste chiuse oggi in Francia, mentre altre hanno registrato numerose assenze. Questo dopo l’appello che Hamas ha lanciato per un venerdì della collera.

Venerdì mattina il ministero dell’Interno aveva inviato un messaggio di allerta con raccomandazione di osservare il più alto livello di sicurezza « a tutte le scuole » in Francia.

Il precedente: l’insegnante Samuel Paty, decapitato nel 2020

L’aggressione riporta alla mente il brutale omicidio di Samuel Paty, avvenuto proprio tre anni fa. Insegnante di una scuola superiore francese, Paty è stato ucciso e decapitato a Éragny-sur-Oise, nella periferia di Parigi, da un terrorista islamico il 16 ottobre 2020.

Il responsabile, Abdoullakh Abouyezidovich Anzorov, un rifugiato musulmano russo di 18 anni, ha ucciso e decapitato Paty con un coltello da cucina, ed è stato poi ucciso dalla polizia pochi minuti dopo.

La campagna d’odio per le vignette del Charlie Hebdo

L’omicidio di Paty era stato messo in relazione con una campagna d’odio nata sui social nei confronti del docente. Una studentessa aveva scritto che durante una lezione sulla libertà di espressione, aveva mostrato ai suoi studenti le vignette satiriche su Maometto pubblicate da Charlie Hebdo nel 2012.

Da quel momento, dieci persone sono state incriminate per cospirazione e concorso in omicidio, tra cui un imam, il genitore di uno studente e due studenti della scuola di Paty.

Di Giulia Avataneo. (TG LA7)