Kim-Putin: i dittatori brindano, «noi uniti nella sacra battaglia»

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(Roma, 14.09.2023). L’incontro tra i leader. Lo Zar promette tecnologia spaziale, il maresciallo armi. Shoigu: « Mosca può soltanto vincere »

Putin non crede alla scaramanzia, almeno secondo i suoi biografi ufficiale. Kim Jong-un invece è esattamente agli antipodi, e nel corso della sua dittatura non ha esitato a far fuori parenti o amici per scongiurare presunti e deliranti malefici. Forse Kim non sa che lo storico incontro siberiano con Putin è avvenuto sotto una cattiva stella.

Esattamente un mese fa dal cosmodromo di Vostochny decollò la sonda «Globlander 1». Avrebbe dovuto segnare dopo quasi mezzo secolo il ritorno in grande stile della Russia nella corsa alla conquista della Luna, ma la sonda si è schiantata sulla superficie lunare, mandando in fumo credibilità e 200 milioni di dollari. L’Occidente si augura che il summit al cosmodromo (quasi 8mila km a est di Mosca) possa generare un nuovo buco nell’acqua, nonostante sorrisi, strette di mano e proclami all’universo intero. I due leader si sono incontrati all’ingresso principale dell’edificio di installazione e collaudo dei veicoli di lancio del complesso tecnico. Kim è arrivato a bordo della sua limousine Maybach (prezzo di mercato 250mila euro).

La stretta di mano ha preceduto una visita alle strutture del cosmodromo. Kim e Putin quindi hanno intrapreso colloqui di alto livello durati quasi 5 ore, prima in presenza delle rispettive delegazioni e poi faccia a faccia. Kim ha assicurato, come scrive l’agenzia Ria Novosti che «la Corea del Nord sarà sempre al fianco della Russia nella lotta contro l’imperialismo. È giunto il momento di sviluppare ulteriormente le relazioni bilaterali». Putin, intervistato al termine dei colloqui dalla televisione di stato Rossiya 1, ha confermato che «ci sono prospettive per una cooperazione in campo militare.

La Russia è un Paese autosufficiente, ma nell’ambito delle attuali regole ci sono delle opportunità a cui prestiamo attenzione e che discutiamo». Al netto della narrazione, il bilaterale è stato organizzato per ufficializzare un accordo che prevede armi in cambio di cibo. Le trattative erano in corso almeno da novembre, quando alcune immagini satellitari mostrarono vagoni ferroviari russi in viaggio verso la Corea del Nord per caricare missili R-73. L’intesa si è rafforzata dopo la visita di Shoigu a Pyongyang lo scorso 26 luglio per mettere nero su bianco una più massiccia collaborazione militare. Kim è pronto a offrire all’alleato pezzi di un arsenale da far tremare i polsi. Partendo dai missili balistici intercontinentali, gli Icbm, armi nucleari tattiche e razzi Hwasong-17. In cambio chiede ai russi tecnologia satellitare e sottomarini a propulsione nucleare, ma soprattutto derrate alimentari per sfamare un popolo in ginocchio per le scriteriate spese militari.

Alla domanda specifica sulle armi, il portavoce del Cremlino Peskov ha rivelato, in stile vecchia Urss, che «ci siamo accordati per il lancio di un cosmonauta nordcoreano nello spazio». Putin si è rivolto a Kim proponendo un brindisi d’amicizia, arrivando anche a citare un proverbio nordcoreano: «Sono belli i vestiti nuovi, ma gli amici devono essere di vecchia data. E per noi un vecchio amico è meglio di uno nuovo». Sempre durante il brindisi, Kim ha reso omaggio «all’eroico esercito russo» e si è detto sicuro che Mosca riporterà «una grande vittoria» in Ucraina in quella che ha definito «una lotta sacra per punire l’accozzaglia del male che vuole l’egemonia e nutre illusioni di espansione».

Anche il ministro della Difesa russo, Sergey Shoigu, ha detto alla Tv di Stato che la Russia non ha altra scelta che vincere in Ucraina. Il leader coreano ha firmato il libro dei visitatori scrivendo: «La gloria della Russia, che ha dato i natali ai primi conquistatori dello spazio, sarà immortale». Kim si riferiva ovviamente a Gagarin, non certo ai recenti fallimenti nella nuova corsa alla Luna. Dal vertice è emerso inoltre che da novembre partirà una commissione intergovernativa, preceduta dall’incontro tra i ministri degli Esteri. Il «Sole Splendente», come scrivono le agenzie nordcoreane, è ripartito per Komsomolsk, città sul fiume Amur dove sono situate fabbriche per produzioni civili e militari, poi raggiungerà Vladivostok, per assistere a un’esibizione della flotta russa del Pacifico.

Di Luigi Guelpa. (Il Giornale)