Niger: ultimatum scade oggi, rientrano militari italiani, golpisti hanno chiesto aiuto alla Wagner

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(Roma, 06.08.2023). L’annuncio del Ministro della Difesa crosetto sui social. I golpisti cercano un accordo difensivo con la Brigata Wagner. Nigeria, Senegal, Costa d’Avorio e Benin pronti a intervenire

Ore contate per la fine dell’ultimatum dell’Ecowas dopo il golpe del 26 luglio scorso contro il presidente Mohamed Bazoum. Il paese africano è controllato da una giunta guidata dal generale Abdourahamane Tchiani, comandante della Guardia presidenziale che, per favorire i rimpatri dei cittadini europei, ha riaperto gli spazi aerei. Francesi, italiani, tedeschi, spagnoli e britannici sono rientrati coordinati dalle cancellerie europee preoccupate per la grave crisi istituzionale e sociale che potrebbe portare ad esiti imprevedibili.

Da qualche ora è cominciato il rientro di alcuni militari italiani, l’annuncio del Ministro della Difesa crosetto sui social.  Il contingente Nato presente sul territorio è composto da oltre 2900 militari: 1500 francesi, 1.100 americani e 350 italiani di cui un centinaio stanno rientrando in Italia.

Oltre a essere un partner strategico dell’Ue per frenare il flusso di migranti dall’Africa subsahariana, e un paese ricco di uranio e oro, il Niger è uno Stato africano chiave della regione del Sahel controllata anche da diverse milizie armate di matrice jihadista come Boko Haram, Iswap e i Fulani, a cui potrebbe affiancarsi il gruppo dei mercenari Wagner che, per bocca dello stesso Prigozhin, si è detto disponibile a intervenire a favore dei golpisti che gli hanno chiesto aiuto in vista di un eventuale intervento armato da parte dell’Ecowas (Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale).

L’organizzazione formata da 15 paesi africani (Mali sospeso nel 2021 e Burkina Faso nel 2022 entrambi a causa di colpi di Stato), ha minacciato un’azione militare in caso di mancato rispetto del voto del 2021 che ha messo Bazoum alla guida del Paese. Ecowas e gli alleati occidentali tra cui Francia e Stati Uniti, vogliono il rientro incondizionato del presidente che ieri ha lanciato un appello attraverso il Washington Post. Bazoum sta bene ma è “ostaggio” dei golpisti da 10 giorni, insieme alla famiglia.

(Rai News)