Russia-Ucraina: alta tensione in Crimea, colpito il ponte di Kerch: cosa succede ora

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(Roma, 17.07.2023). Colpito il ponte di Kerch in Crimea. Due attacchi nella notte: ci sono vittime e feriti. Media russi: « Operazione dei servizi ucraini »

Due esplosioni a distanza di 15 minuti, in piena notte: così è stato preso di mira di nuovo il ponte di Kerch, in Crimea. Dopo le 03:00 (ora locale) un forte boato è stato sentito nei pressi dell’opera simbolo dell’occupazione russa e che collega la penisola annessa da Vladimir Putin nel 2014 con la regione di Krasnodar. Il bilancio provvisorio è di due morti, un uomo e una donna, e di una ragazza ferita: si tratta di una famiglia proveniente da Belgorod, riferisce il governatore Vyacheslav Gladkov.

Cos’è successo sul ponte di Kerch

Il traffico sul ponte, lungo 19 km, è stato deviato verso altre strade, mentre alcuni canali telegram pro-Mosca, tra cui Grey Zone (vicino alla Wagner), sostengono che l’incidente sia da ricondurre al raid di due droni marittimi, ma non è stato ancora possibile confermare questa ipotesi. Le uniche immagini disponibili mostrano infatti i detriti sul viadotto stradale e ferroviario, quest’ultimo sospeso fino alle 09:00 di stamattina secondo il governatore filorusso Sergej Aksyonov. « Data la situazione attuale, chiedo ai residenti e agli ospiti della penisola di astenersi dal viaggiare attraverso il ponte e, per motivi di sicurezza, di scegliere un percorso terrestre alternativo attraverso altre regioni », ha dichiarato Aksyonov.

La testata Rbc Ukraine scrive che i servizi di sicurezza (Sbu) e i marine ucraini hanno portato a termine un’operazione speciale notturna. « Il ponte è stato attaccato con l’aiuto di droni di superficie. È stato difficile raggiungere il ponte, ma alla fine è stato fatto », ha detto al quotidiano una fonte vicina all’Sbu. In precedenza, il capo dei servizi di sicurezza Vasily Malyuk ha affermato che Kerch è un obiettivo legittimo. Il portavoce dell’Sbu, Artem Dekhtyarenko, intervistato da Rbc-Ukraine, ha rivelato che « tutti i dettagli dell’incidente sul ponte di Crimea della notte scorsa saranno rivelati dopo la vittoria dell’Ucraina sulla Russia » e che « nel frattempo, osserviamo con interesse come uno dei simboli del regime di Putin non sia riuscito ancora una volta a resistere agli attacchi ».

Ignota ancora l’entità dei danni: le autorità locali sostengono che la struttura abbia retto, ma alcuni filmati in rete mostrano quelle che potrebbero essere delle campate crollate all’altezza del 145esimo pilone portante. Il presidente Vladimir Putin è stato informato dell’accaduto e ha convocato d’urgenza una riunione del consiglio di sicurezza. La penisola rimane rifornita di cibo, carburante e scorte, ha assicurato la funzionaria dell’amministrazione filorussa Elena Elekchyan, nonostante sia già stato ridotto l’approvvigionamento idrico dopo la distruzione della diga di Nova Kakhovka.

Come potrebbe reagire Mosca

L’esplosione di stanotte è dunque il secondo attentato sul ponte di Kerch dopo il rogo dell’8 ottobre 2022 rivendicato il 10 luglio scorso dalla viceministra ucraina della Difesa Hanna Maliar. L’intelligence Usa ha rivelato a metà maggio che la missione è stata condotto dai servizi segreti dell’Ucraina.

Dal governo di Volodymyr Zelensky è giunta una sola comunicazione ufficiale attraverso il portavoce del Gur (intelligence militare) Andrii Yusov, che ha commentato così: « Per quanto riguarda le ragioni dell’attacco, non commentiamo. Posso solo citare il capo dell’intelligence della Difesa ucraina, Kyrylo Budanov, che ha detto: ‘Il ponte di Crimea è una struttura instabile’.

Nove mesi fa la reazione di Mosca era stata durissima, con una campagna di bombardamenti ordinata dal Cremlino contro le principali città ucraine. Ora potrebbe esserci un’altra rappresaglia: le truppe russe sono impegnate a difendere i territori conquistati a Kherson e Zaporizhzhia e in manovre offensive a Kupyansk e nell’est del Paese, ma l’aviazione potrebbe tornare attiva in tutta l’Ucraina. Putin ha intanto minacciato l’impiego di bombe a grappolo se dall’altra parte, dopo la fornitura degli Usa, verrà accertato il loro utilizzo. Sia la Russia che l’Ucraina hanno già fatto uso di cluster bomb durante il conflitto. In mattinata è scattato l’allarme aereo dopo il decollo di bombardieri strategici Tu-22m3.

« Due droni di superficie ucraini hanno attaccato il Ponte di Crimea alle 3:05. L’atto terroristico ha danneggiato la sezione automobilistica del Ponte », si legge in una nota del comitato investigativo russo che ha aperto un procedimento penale per terrorismo. Accuse più dirette quelle rivolte da Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, che sui social punta il dito contro gli alleati euroatlantici di Kiev. « L’attacco – ha scritto – di oggi al ponte di Crimea è stato effettuato dal regime di Kiev. Questo regime è terroristico e ha tutte le caratteristiche di un gruppo criminale organizzato internazionale. Le decisioni vengono prese da funzionari e militari ucraini con la partecipazione diretta di agenzie di intelligence e politici americani e britannici. Gli Stati Uniti e la Gran Bretagna sono responsabili della struttura dello stato terrorista ».

Perché la Crimea

La Crimea nel frattempo è diventata un obiettivo sensibile per via delle lunghe code di turisti provenienti dalla Federazione russa, mentre le forze armate di Kiev provano lentamente a sfondare a sud con una controffensiva che è stata messa in pausa. Tra giugno e luglio di quest’anno in Crimea si è registrato un autentico esodo di macchine e per questa ragione la polizia ha dovuto intensificare i controlli all’ingresso della penisola, « coperta » dalle fortificazioni e dalle trincee scavate negli ultimi 12 mesi, ma sempre vulnerabile a qualsiasi minaccia aerea.

Il ponte di Kerch, costato quasi 4 miliardi di dollari e inaugurato nel 2018, è uno snodo logistico importante per l’esercito russo. Con l’invio di missili a lungo raggio (Atacms) da parte degli Stati Uniti, il viadotto affacciato sul Mar Nero potrebbe rientrare nella portata degli attacchi missilistici lanciati da Kiev. Se il fine ultimo è quello di riconquistare la penisola occupata da nove anni, per adesso tutti gli sforzi degli ucraini si starebbero concentrando sulla chiusura di qualsiasi collegamento non solo militare tra la Federazione russa e la Crimea.

Di Gianluca Lo Nostro. (Il Giornale)