In Iran sono stati pubblicamente impiccati due uomini colpevoli di un attacco a un santuario

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(Roma, 08.07.2023). A marzo scorso, un tribunale li aveva condannati a morte dopo averli giudicati colpevoli di “corruzione sulla terra, ribellione armata e minaccia alla sicurezza nazionale”

In Iran sono stati pubblicamente impiccati due uomini coinvolti nell’attacco a un santuario sciita a Shiraz, nel sud del Paese, che ha provocato la morte di 13 persone il 26 ottobre 2022. Lo riferisce il portale internet della magistratura iraniana “Mizan Online”. L’attacco di ottobre, rivendicato dallo Stato islamico, aveva provocato anche 30 feriti.

Secondo l’agenzia di stampa ufficiale “Irna”, le esecuzioni dei due uomini sono avvenute nei pressi del santuario, importantissimo luogo di pellegrinaggio sciita in Iran. I due uomini giustiziati si chiamavano Mohammad Ramez Rashidi e Naeem Hashem Qatali. A marzo scorso, un tribunale li aveva condannati a morte dopo averli giudicati colpevoli di “corruzione sulla terra, ribellione armata e minaccia alla sicurezza nazionale”. Sono stati inoltre accusati di appartenenza al gruppo dello Stato islamico e di “cospirazione contro la sicurezza del Paese”.

A novembre 2022, le autorità avevano annunciato l’arresto di 26 “terroristi takfiri” provenienti da Afghanistan, Azerbaigian e Tagikistan, nell’ambito delle indagini avviate dopo l’attacco. In Iran, Paese a maggioranza sciita, il termine takfiri si riferisce generalmente ai jihadisti o ai sostenitori dell’Islam sunnita radicale. Secondo l’agenzia di stampa degli attivisti per i diritti umani “Hrana”, nel 2022 le autorità iraniane hanno giustiziato 565 persone. Nel primo semestre del 2023, le esecuzioni documentate dalle organizzazioni non governative sono state già 354.

(Nova News)