Ramzan Kadyrov perde il suo braccio destro: che fine ha fatto il capo delle truppe cecene

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(Roma, 14.06.2023). Forse ucciso assieme ad alti ranghi delle forze cecene, forse invece semplicemente ferito. Poi il nuovo colpo di scena: Adam Delimkhanov, deputato della Duma e braccio destro del leader ceceno Ramzan Kadyrov, è vivo e sta bene. E anzi, a detta dello stesso Kadyrov, le voci sul suo ferimento sono state messe in circolo “per dimostrare il livello di bassezza dei media ucraini”, come ha scritto su Telegram.

Forse una “burla” quindi, ma nel marasma mediatico della guerra in Ucraina è sempre più difficile stabilire il reale dal surreale. Anche perché se di scherzo si è trattato, è comunque costato caro: sono bastate poche ore di indiscrezioni su un raid contro Delimkhanov per alimentare rancori e sospetti sul leader della Wagner, Evgenji Prigozhin. In molti canali Telegram filo russi e filo ceceni, è stato lui ad essere indicato quale probabile traditore del braccio destro di Kadyrov. Mostrando ancora una volta le divisioni tutte interne alle forze russe.

Il possibile raid contro Delimkhanov

La notizia ha iniziato a fare il giro dei social e dei media, in Russia come in Ucraina, a metà mattinata. Su molti canali Telegram, si è parlato subito di un raid contro Delimkhanov nella località di Primorsk. Si tratta di una cittadina costiera non lontana da Berdyansk, importante porto dell’oblast di Zaporizhzhia conquistato dai russi nelle prime settimane di guerra.

Ad alimentare le voci è stato lo stesso Kadyrov, intervenuto a qualche ora di distanza dalle prime notizie riguardanti il suo braccio destro. “Non riesco a mettermi in comunicazioni con lui – ha scritto sul proprio canale Telegram – e lui non prova a contattarmi”. Nel messaggio anche una promessa di ricompensa per chiunque fosse in grado di dare notizie precise. Una promessa estesa agli stessi servizi segreti ucraini. Nel frattempo, altri dettagli sono usciti sempre sui social sia sul fronte russo che su quello ucraino. In particolare, si è parlato di un bombardamento che avrebbe colto di sorpresa Delimkhanov una volta arrivato a Primorsk. Con lui, secondo le prime ricostruzioni, sarebbero stati presenti alti comandi delle milizie cecene.

Il militare ucraino Kirill Sazonov, a distanza di altre ore dalle prime notizie ha riferito a Rbc Ukraine che Delimkhanov sarebbe stato individuato e poi colpito dagli artiglieri del gruppo Bandar. Il loro raid, sempre secondo la fonte ucraina, avrebbe ucciso il braccio destro di Kadyrov. La notizia della morte non è stata però mai confermata da Kiev. Mentre da Mosca si è iniziato a parlare di semplice ferimento, confermando implicitamente il bombardamento contro Delimkhanov.

Le voci su una vendetta di Prigozhin

Tra chi ha commentato nelle prime ore il possibile raid di Primorsk, ha sottolineato la presenza di un dettaglio non indifferente nella vicenda: Primorsk non è infatti situata lungo la linea del fronte. Gli ucraini da alcuni giorni sono sì impegnati nell’oblast di Zaporizhzhia, ma molto più a nord e circa 100 km di distanza. Qualsiasi raid accaduto nella cittadina costiera quindi, non sarebbe potuto essere inquadrato nell’ambito delle attuali fasi di combattimento. Ed è così emerso il sospetto che i servizi di Kiev evidentemente erano a conoscenza degli spostamenti di Delimkhanov.

Chi però poteva dare informazioni così dettagliate agli ucraini? Il pensiero è andato alla profonda divergenza tra Delimkhanov e il leader della Wagner, Evgenij Prigozhin. Il primo giugno, lo stesso Delimkhanov in un video non è stato certo tenero nei confronti del capo dei contractor russi: “Se qualcosa non ti è chiaro – ha dichiarato in quell’occasione – puoi contattarci in qualsiasi momento, indicando l’ora e il luogo. Ti spiegheremo cosa non è chiaro. Sei già diventato un blogger e gridi al mondo intero che abbiamo solo problemi. Di’ il luogo: dove, cosa, quando e ci vediamo. Risolveremo qualsiasi problema faccia a faccia con te”.

È quindi emerso il sospetto di un possibile coinvolgimento di Prigozhin nel raid contro il fedelissimo di Kadyrov. Molti utenti ceceni su Telegram hanno chiesto a Prigozhin di prendere ufficialmente le distanze dalle accuse. Le insinuazioni sul coinvolgimento della Wagner sono apparse anche in alcuni canali russi.

Il nuovo colpo di scena di Kadyrov

Da Mosca intanto il canale televisivo Zvezda, di proprietà del ministero della Difesa, ha riferito che il combattente e deputato ceceno stava bene. Ma era rimasto ferito nell’attacco contro il suo convoglio. Sulle condizioni di salute di Delimkhanov si è espresso quidni anche il presidente della Duma, Vyacheslav Volodin: “Sta bene – ha detto durante l’ultima seduta della camera bassa del parlamento russo – vi saluta e vi augura buona salute”.

Poi il nuovo colpo di scena. O di teatro, a seconda delle prospettive. Kadyrov, a distanza di ore dalla diffusione delle prime notizie, ha voluto non solo archiviare il caso ma ribadire che nessun raid ha mai preso di mira il suo braccio destro. “Delimkhanov è vivo e vegeto e non è nemmeno ferito – ha scritto sempre su Telegram il leader ceceno – Ho diffuso la notizia solo per smascherare la propaganda ucraina. Ho deciso di mostrare a tutti, principalmente agli ucraini, fino a che punto si sono abbassati i loro media”. Scherzo oppure no, intanto la notizia era stata divulgata dai media sia ucraini che russi. E per diverse ore ha caratterizzato l’odierna giornata di guerra.

Di Mauro Indelicato. (Il Giornale/Inside Over)