Ondata di Covid in Cina: attesi 65 milioni di casi a settimana

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A meno di 20 giorni dalla dichiarazione di fine emergenza sanitaria internazionale decretata dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), la Cina si prepara ad affrontare una nuova ondata di Covid-19 che arriverà al suo picco a fine giugno con 65 milioni di casi alla settimana. La previsione è di Zhong Nanshan, considerato il massimo esperto cinese di malattie respiratorie, citato dal Global Times.

L’occasione per parlarne è stato un forum scientifico a Guangzhou, durante il quale Zhong ha anche rivelato che presto saranno immessi sul mercato due nuovi vaccini per contrastare la variante Xbb, aggiungendo che probabilmente altri tre o quattro saranno approvati a breve.

«Nello sviluppo di vaccini più efficaci, siamo in anticipo rispetto agli altri Paesi», ha detto. Le proiezioni mostrate da Zhong evidenziano che in Cina un piccolo picco di infezioni da Covid è probabile già alla fine di maggio, con circa 40 milioni di infezioni a settimana, inoltre entro la fine di giugno l’epidemia dovrebbe raggiungere circa 65 milioni di infezioni a settimana.

Cifre contestate: «Non si può modellare un virus con così tante variabili»

Cifre che secondo Massimo Ciccozzi, direttore dell’Unità epidemiologica all’Università Campus Biomedico di Roma, non sono realistiche. «Non so come facciamo a fare questa previsione, ogni modello matematico applicato al Covid specialmente a Omicron che ha grande varietà di sottovarianti, non funziona – spiega l’esperto – Credo sia una previsione un po «forzata, non la vedo assolutamente una cosa probabile proprio perché tutti i modelli, anche quelli più importanti hanno fallito, perché non è possibile modellare un virus che ha così tante variabili da poter mettere dentro un algoritmo, l’algoritmo stesso sbaglia, ti dà qualcosa che non è preciso. Quei 60 milioni che prevedono possono essere 600mila o 6mila».

L’OMS ha decretato la fine dell’emergenza sanitaria

Il 5 maggio scorso l’Organizzazione mondiale della Sanità aveva decretato la fine dello stato di emergenza sanitaria, iniziata il 30 gennaio del 2020, rinnovando comunque, anche a distanza di settimane, l’appello ad aggiornare i vaccini alle nuove varianti.

Quelli attualmente approvati contro il Covid «continuano a fornire una protezione sostanziale contro la malattia grave e la morte, che è l’obiettivo primario della vaccinazione Covid» e devono continuare ad essere utilizzati, aveva sottolineato il gruppo consultivo tecnico dell’Oms il 19 maggio scorso.

Gli USA non conteranno più i contagi

Intanto negli Stati Uniti dal primo giugno non si conteranno più nuovi contagi di Covid. L’Agenzia del governo Usa – i Cdc – sorveglierà esclusivamente i nuovi ricoveri per Covid e i dati che emergeranno dalle acque reflue, ora monitorate per individuare l’eventuale presenza del virus Sars-Cov2 e di nuove possibili varianti.

La decisione non è però condivisa da tutti gli esperti: il ‘covid data tracker’ dei Cdc ha aggiornato in tempo reale il numero di casi e morti durante la fase più intensa della pandemia, per poi passare ad un conteggio settimanale.

Alcuni hanno fatto notare che proprio il Covid continua a rappresentare la quarta causa di morte negli Stati Uniti e mantenere il virus sotto «osservazione» statistica è ancora utile per verificare il trend delle nuove infezioni.

(Blue News)