(Roma, 20.05.2023). Il ministro francese ha deplorato « l’abbandono dall’Afghanistan da parte degli Stati Uniti » e l’arretramento di Parigi dalla « striscia sahelo-sahariana »
Per la Francia e l’Europa uno dei rischi primari è il terrorismo islamista sunnita: per questo motivo la cooperazione fra i servizi di intelligence è assolutamente essenziale. Lo ha affermato il ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin, in visita negli Stati Uniti, lanciando allarme per una “ripresa” della minaccia “terroristica islamista” in Europa. Darmanin, quindi, ha chiesto all’amministrazione statunitense di rafforzare la cooperazione antiterrorismo, in particolare in vista delle Olimpiadi di Parigi del 2024. “Siamo venuti a ricordare loro (gli statunitensi) che per gli europei e per la Francia il rischio primario è il terrorismo islamista sunnita e che la collaborazione antiterroristica tra i servizi di intelligence è assolutamente essenziale”, ha detto Darmanin in un’intervista ripresa dalla stampa francese. E “in un momento in cui gli statunitensi hanno forse una visione più nazionale delle dispute – supremazia bianca, sparatorie ripetute, cospirazione – non devono dimenticare quella che ci appare in Europa come la minaccia prioritaria: il terrorismo sunnita”, ha insistito il ministro francese.
Darmanin ha completato una visita di due giorni a Washington, New York e all’Onu con l’intento di rafforzare la cooperazione di polizia e giudiziaria tra Francia e Stati Uniti, prevista da un accordo del 2016 che riguarda la lotta al terrorismo e alle forme gravi di criminalità. Senza indicare minacce specifiche, Darmanin ha affermato che “esiste nuovamente il rischio” per quanto concerne il “terrorismo islamista” che potrebbe colpire ancora una volta la Francia e i suoi vicini europei. Darmanin ha quindi deplorato “l’abbandono dall’Afghanistan da parte degli Stati Uniti” e l’arretramento della Francia dalla “striscia sahelo-sahariana”, oltre alla “ricostituzione delle cellule dello Stato islamico nel Levante”, tutti elementi che costituiscono delle potenziali “minacce esogene, in vista dei grandi eventi che la Francia organizzerà” e che aumentano “in modo notevole il rischio di attentati terroristici”.